Il processo d’invecchiamento è un argomento di rilavante interesse per la chirurgia estetica. Il passare del tempo influenza l’aspetto del viso in maniera marcata trasformando i tratti del volto anche in maniera severa. Alla Clinica Pallaoro sono disponibili interventi di chirurgia estetica al viso e trattamenti mini invasivi indicati per contrastare gli specifici inestetismi dovuti all’invecchiamento.

Le procedure chirurgiche più comunemente richieste in questo ambito sono il lifting del viso, la blefaroplastica, il botulino e l’acido ialuronico.

Il processo biologico di invecchiamento cutaneo non avviene per tutti alla stessa maniera, a riprova che il deterioramento dell’organismo dipende sia dal patrimonio genetico sia dal personale stile di vita. Un dato resta comunque certo: con  l’avanzare dell’età,  la pelle perde sempre più elasticità venendo meno – sia a livello qualitativo che quantitativo – la produzione di collagene. La cute diventa così meno tonica, inizia a cedere e a ricoprirsi di rughe. La struttura ossea inoltre si riduce di volume mentre i muscoli si assottigliano e si allungano, scendendo dalla loro sede originale. Ecco le principali trasformazioni del viso:

  • Diminuisce il tono cutaneo, in particolare nella zona palpebrale e naso-labiale (verso i 30 anni).
  • Leggero cedimento dei muscoli legati al gioco mimico. Compaiono le prime rughette e “zampe di gallina” (verso i 35/40 anni).
  • Si fanno sempre più marcate le rughe sulle palpebre, agli angoli della bocca e sul collo (verso i 45/50 anni).
  • Ci si avvia allo sfascio più completo: le sopracciglia subiscono una notevole discesa, la pelle diventa arida e rugosa, il collo segnato dalle cosiddette “collane di Venere”, i contorni del viso diventano disarmonici.
invecchiamento del viso

Lo studio dell processo d’invecchiamento del viso è alla base della chirurgia estetica del ringiovanimento del volto.

Rughe: Rivelano anche la nostra personalità

Che i tratti del viso potessero rivelare in qualche modo il carattere lo avevano ipotizzato già alla fine del Settecento gli studiosi di fisiognomica, prima fra tutti lo svizzero Jean-Gaspard Lavater e, un secolo più tardi, l’antropologo italiano Cesare Lombroso. Ora però la morfopsicologia sembra aver tracciato delle basi certe: la personalità di un individuo può essere individuata analizzandone il volto: ossatura, pelle, proporzioni. Questo perché il volto subirebbe delle modificazioni a seconda delle tensioni e delle emozioni che il soggetto vive nel tempo. Anche la collocazione delle rughe non andrebbe tralasciata. Rughe verticali alla radice del naso denoterebbero un soggetto incline allo studio e alla riflessione; solchi trasversali sulla fronte sarebbero lo specchio di preoccupazioni e passività mentre quelli attorno agli occhi rivelerebbero un animo inquieto. Le rughe che partono a raggiera dalle labbra esprimerebbero infine uno stato d’animo pesantemente insoddisfatto.

La comparsa della ruga é dovuta ad un rallentamento nella produzione di una serie di sostanze, prima fra tutte  collagene ed elastina, che durante la crescita consentono la flessibilità e l’elasticità dei tessuti. Questa “fissurazione incompleta del derma” può essere determinata, oltre che dall’invecchiamento, da una serie di fattori micorcircolatori e fototossici (dovuti all’esposizione al sole) nonché da errori di espressione, masticazione o di posizione.