Come scegliere la protesi seno ideale?
Non esiste un vestito che sta bene a tutte le donne. Non esiste una protesi seno migliore per tutte. La moderna chirurgia estetica del seno deve scegliere la specifica protesi che consideri i vari fattori anatomici e personali della paziente candidata. In questa fase il chirurgo estetico dovrà prestare particolare attenzione a progettare la procedura chirurgica personalizzata.
Nonostante le mode e i gusti in fatto di bellezza siano mutevoli e si vedano etichettare come “bellissime” in modo alternante ora ragazze magrissime, quasi androgine, ora figure prorompenti, nell’immaginario collettivo il valore di femminilità intrinseco nel seno fa ritenere più desiderabile una donna con un decolleté abbondante e ben tornito.
Quando una donna si rivolge alla chirurgia per ottenere un seno più pieno, generalmente ha in mente un modello ideale cui vorrebbe assomigliare. Ma non è detto che l’idea che vorrebbe raggiungere sia davvero…l’ideale per lei. Oggi la chirurgia estetica permette una forte personalizzazione degli interventi e anche la scelta di un tipo di protesi piuttosto che un’altra merita di essere ponderata attentamente, ma solo il supporto dell’esperienza del chirurgo eviterà delusioni. Abbiamo chiesto al dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia estetica a Padova, di illustrarci quali parametri possono condurre alla scelta della protesi ideale.
La qualità e sicurezza al primo posto
Nella scelta della protesi mammaria è molto importante e in questo articolo si focalizza la dimensione, forma e sede d’impianto. Non viene invece affrontato il tema qualità e sicurezza anche se è questo il vero tema da considerare quando si affronta la mastoplastica additiva. La differenza tra una forma e l’altra della protesi mammaria o una variazione marginale di volume riguardano dettagli dell’estetica del seno. Non vogliamo dire che una forma vale l’altra o che una dimensione vale l’altra. Quello che è in assoluto più importante è l’impiego di protesi di qualità eccellente perché il corpo dovrà convivere con l’impianto mammario per moltissimi anni. Nella cronaca troppo spesso si sentono casi di produttori di protesi mammarie di qualità incerta che causano danni e conseguenze dagli esiti sconosciuti.
Alla Clinica Pallaoro garantiamo che le protesi mammarie impiegate e tutto il materiale sanitario in generale sono di eccellente qualità.
Il più bel seno? Quello dall’apparenza naturale!
La scelta della protesi non può essere fatta in autonomia dalla paziente. Le sue aspettative sono il punto di partenza per individuare il tipo di intervento, certo, ma poi sarà determinante la visita preliminare. Il chirurgo quindi dovrà rilevare alcune importanti caratteristiche del seno: misure, forma, qualità della pelle, proporzione del capezzolo e dell’areola. Questi sono i dati oggettivi che si possono osservare, ma non bastano. Di fondamentale importanza è l’esperienza di chi esegue la visita: la pluriennale ricerca e pratica del chirurgo faranno individuare la scelta della protesi più adatta al particolare caso. Le richieste della paziente vanno soddisfatte, ma non assecondate capita che alcune donne avanzino richieste avventate: e qui solo il buon senso e il gusto estetico dettato dall’esperienza possono evitare possibili delusioni. L’ideale, insomma, è sempre un tipo di chirurgia che “sparisce” alla vista: la naturalità di un intervento è l’elemento che ne determina il successo. Perciò la chiave della scelta sono razionalità e affidabilità del chirurgo: “non si deve dimenticare che i tessuti, anche dopo la mastoplastica additiva, devono mantenere elasticità, morbidezza e forma naturali, perciò prima di procedere con l’intervento viene valutato attentamente lo stato del seno della paziente e le si illustra quali potrebbero essere i risultati possibili coniugando le sue aspettative con il tipo di protesi e procedura realizzabili”. In primo luogo, quindi, vengono considerate le circonferenze di torace, spalle e bacino. La mastoplastica additiva riporterà in questo modo l’armonia di proporzioni tra seno e fianchi.
Il profilo adatto
Le protesi mammarie non sono standard ma disponibili in vasta varietà in modo da accontentare le singole richieste delle pazienti. Si differenziano quindi in misura, diametro e proiezione. La differenza principale sta nella caratteristica del loro profilo, che può essere “basso” oppure “alto”. Le protesi “low profile” sono più piatte mentre quelle “high profile” sviluppano rotondità verso l’alto e sono particolarmente indicate nel caso di un insufficiente sviluppo della ghiandola mammaria. Il ricorso ad un tipo di protesi piuttosto che all’altra é legato al tipo di seno che si ha e che si desidera avere dopo la mastoplastica. Naturalmente la scelta va incanalata dal chirurgo che però deve tener conto delle aspettative della paziente nonché delle caratteristiche del suo seno. L’impianto che può offrire i risultati migliori viene valutato tenendo conto di alcuni fattori come le dimensioni sia del seno da rimodellare che della protesi o la finalità dell’intervento (se cioè la mastoplastica viene praticata per il miglioramento estetico, per una sostituzione dell’impianto o per la ricostruzione della mammella).
Il giusto posizionamento
Dopo la scelta della misura dell’impianto, infatti, bisogna valutare anche quale sia il posizionamento più adatto, ovvero se in sede retromammaria, retromuscolare o parzialmente retromuscolare.
- Sede retromammaria Ovvero dietro il tessuto mammario e di fronte al muscolo. Si tratta di una posizione ideale in quanto consente un maggior controllo nello stabilire la forma ed il riempimento del “nuovo” seno. Condizione per consentire tale approccio è un adeguato spessore (ovvero superiore ai 2 centimetri) al di sopra del tessuto mammario.
Mastoplastica additiva sottoghiandolare
- Sede retromuscolare Se invece la protesi viene posizionata dietro al muscolo pettorale, si hanno degli evidenti limiti di forma e posizione del “nuovo” seno. Questa via d’accesso è praticamente un passo obbligato in caso di ridotta ghiandola mammaria.
Mastoplastica additiva sottomuscolare
- Sede parzialmente retromuscolare Se il seno è leggermente rilassato e/o i tessuti risultano troppo sottili (ovvero con uno spessore inferiore ai 2 centimetri), la protesi può essere inserita solo parzialmente dietro al muscolo pettorale (con la parte superiore dell’impianto posizionata all’interno di una tasca). Con questo accorgimento si ottiene un apprezzabile riempimento delle mammelle evitando di rendere troppo visibile la presenza dell’impianto.
Scopri il seno che fa per te!
Abbiamo riassunto uno schema esemplificativo di diverse soluzioni adatte a ciascun caso.
Pelle tesa, tessuto mammario moderato
Con queste condizioni, vi è un’ampia discrezionalità riguardo al formato della protesi, la quale è preferibile venga inserita in sede retromammario.
Pelle sottile tessuto mammario minimo
Rispetto al caso precedente, vi è una minore discrezionalità circa la scelta del formato della protesi. Con questi parametri, meglio evitare un impianto di grandi dimensioni e questo non solo per non rendere evidente la protesi, ma soprattutto per non causare un eccessivo stiramento della pelle. In questo caso la sede elettiva in cui posizionare l’impianto mammario è quella retromuscolare.
Pelle rilassata, tessuto mammario minimo
In questo caso si dovrà optare per una protesi di formato sufficiente a riempire il seno ptosico, inserendola in posizione parzialmente retromuscolare.
Pelle molto rilassata
Anche qui occorre fare attenzione alle dimensioni della protesi: la cute in eccesso riuscirebbe benissimo a coprire un impianto di grande volume, ma purtroppo non a sopportarne il peso. Non rimane altro che valutare la protesi ideale che consente adeguatamente di riempire e nello stesso tempo di sollevare il seno.