Lo conferma anche l’autorità sanitaria americana: le protesi al silicone si confermano le più apprezzate. Non si notano, non si avvertono al tatto, l’effetto è molto naturale e soprattutto, non provocano danni alla salute. E il numero degli interventi sale: +24% solo in Usa negli ultimi 4 anni. Ma tra nuove normative e differenza nella procedura, come orientarsi per la scelta ideale? Spacchiamo il capello in quattro e, con la guida del dottor Pallaoro, vediamo tutte le sfumature dell’intervento più desiderato.
La richiesta sale, il desiderio pure, ma nonostante le ricerche confermino la sicurezza degli impianti protesici e le normative europee puntino alla tutela del paziente, resta ancora molta diffidenza nei confronti del “seno rifatto”. Stiamo ancora ad ascoltare storie di fantomatici seni scoppiati in alta quota e mirabolanti incidenti protagonisti di assurde leggende metropolitane. Per arrivare, tra quattro pagine, a sapere tutto sul “mitico” intervento al seno, seguiteci lungo il percorso illustrato dal dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova. A partire dal materiale delle protesi, alle caratteristiche degli impianti (forma, dimensione, morbidezza), alle normative in tutela della sicurezza, arriveremo fino alle procedure chirurgiche per un seno davvero da star.
MATERIALI. IL PRIMATO DEL SILICONE
Sale, olio…ma non è una ricetta. È il contenuto di alcuni tipo di protesi. E l’elenco continua con Idrogel e gel di silicone. “Il materiale di cui è costituita una protesi deve essere assolutamente sicuro per l’organismo – afferma il dottor Pallaoro – e inoltre è determinante per la confortevolezza e la consistenza che determinano anche la naturalità del risultato estetico”. Sotto tutti questi punti di vista il silicone si è rivelato il materiale migliore e ultimamente anche gli Usa, che ne avevano vietato l’utilizzo per presunta cancerogenicità, si sono ricreduti confermando la scelta europea. “Il pericolo maggiore per la protesi in silicone sembrava costituito dal fenomeno cosiddetto di “bleeding”, ovvero di trasudazione di alcune molecole di silicone al di fuori dell’impianto. Per ovviare ciò, è stato messo a punto un tipo di rivestimento protesico costituito da numerosi strati”. In secondo luogo c’è il timore di una rottura della protesi e la conseguente dispersione nell’organismo del contenuto. “Contro questa evenienza, le protesi in silicone di terza generazione contengono un tipo di silicone che resta coeso. La sostituzione della protesi quindi sarà di semplice esecuzione. E poi il silicone utilizzato da protesi qualitativamente valide è molto puro a livello chimico e biologicamente inerte”.
Quanto alla percezione tattile di un impianto al silicone, sono le donne stesse che spezzano una lancia in favore: questo particolare gel è, tra tutti i materiali, il più simile al tessuto naturale del seno, sia per morbidezza, che come adeguamento ai movimenti naturali del seno, né troppo statico, né “acquoso”.
Infine, ultima caratteristica di questo tipo di protesi è la superficie di rivestimento. “Essendo non più liscia, come un tempo, ma testurizzata, cioè finemente rugosa, limita la formazione della cosiddetta contrattura capsulare. Un tempo la formazione di tessuto fibroso attorno alla protesi era talmente spessa da provocare indurimento che poteva costringere ad un nuovo intervento. Ora invece grazie alla testurizzazione, anche se si dovesse formare una capsula attorno alla protesi, basterà una semplice manovra manuale del chirurgo a normalizzare la situazione”.
LE FORME. A CIASCUNA LA SUA
L’ingrandimento del seno tramite intervento chirurgico avviene con l’inserimento di una protesi mammaria. Una volta individuato quale sia il migliore materiale per l’impianto, si dovrà considerare anche la sua forma. “Le protesi si differenziano, oltre che per la dimensione, anche secondo il profilo (alto o basso) e per forma. Come nella scelta di un vestito, quando si è scelta una buona stoffa (ovvero il materiale), va deciso il modello che risalta meglio la silhouette. Allo stesso modo la scelta della forma della protesi non è unica, non si può affermare che ce ne sia una migliore per tutte”. Il consiglio quindi è quello di affidarsi ad un chirurgo che abbia l’accortezza di valutare esattamente la tipologia di impianto migliore per ciascuna. “Ci sono elementi oggettivi da valutare, come la dimensione originaria del seno e la circonferenza del torace”. Perché se è vero che in nome della bellezza certe donne sarebbero disposte a tutto (e molte lo sono state!) è altrettanto vero che la chirurgia estetica moderna prima di agire pondera attentamente ogni caso specifico, dalla salute fisica della paziente, al complesso estetico del fisico, fino alla personalità stessa della persona. “Viene svolta un’analisi approfondita di tutta la persona – afferma il dottor Carlo Alberto Pallaoro – non bisogna dimenticare che modificare l’immagine esteriore comporta una trasformazione interiore”.
Fino allo scorso decennio l’idea della mastoplastica additiva era legato all’immagine delle pin-up con un seno gonfio e fuori misura. Ma con il tempo è aumentato il numero delle pentite; un seno esagerato non è adatto a tutte. Oltre ad essere funzionalmente scomodo, infatti, può non essere in armonia con il corpo o, peggio, può avere conseguenze cliniche non certo piacevoli, come la visibilità della protesi o eccessivo rilassamento cutaneo. “Per non pentirsi della mastoplastica additiva il segreto sta nella scelta di una protesi proporzionata alla propria silhouette ed adeguata al tipo specifico di tessuti. Ma le sole valutazioni oggettive non bastano. “Il chirurgo deve essere in grado di guidare la paziente alla scelta ottimale, perché non sempre i desideri sono concretizzabili e non è detto che tutte sappiano esattamente quante tipologie di impianto esistano”.
POSSIAMO DAVVERO STARE PIÙ TRANQUILLE?
La decisione di cambiare la propria taglia di seno deve essere presa in piena consapevolezza, così come l’esperienza chirurgica dovrà essere vissuta nel migliore dei modi. Ecco alcuni suggerimenti per un ingrandimento del seno soddisfacente sotto tutti i profili.
1) CORRETTA INFORMAZIONE
Più si conoscono le caratteristiche dell’intervento, maggiormente consapevole sarà la scelta di ricorrere alla chirurgia. Il colloquio preliminare con il chirurgo estetico dovrà servire a chiarire qualsiasi domanda, dubbio e curiosità nonché a mettere in luce eventuali limitazioni e complicanze relative alla chirurgia.
2) PROGRAMMAZIONE SCIENTIFICA DEL NUOVO SENO
Prima di sottoporsi alla mastoplastica additiva, viene eseguita una precisa misurazione del seno, ed in particolare vengono rilevati i seguenti dati:
Distanza tra capezzolo e capezzolo
Distanza tra capezzolo e fossetta giugulare
Distanza tra solco mammario e mammelle
Distanza tra capezzolo e solco sottomammario
3) INDIVIDUAZIONE DELLA PROTESI PIÙ ADEGUATA
Lo stesso tipo di protesi non potrà mai produrre su due pazienti diverse due seni esattamente uguali, così come una singola mammella non potrà – neppure con la chirurgia – mai essere identica all’altra. La scelta della protesi (spessore, diametro, proiezione, quantità di materiale in essa contenuto) é un passo particolarmente importante da stabilire in concerto con il chirurgo in modo da far combaciare le proprie aspettative con gli effettivi risultati che si possono raggiungere.
4) INDIVIDUAZIONE DELLA TECNICA CHIRURGICA PIÙ CONSONA
L’introduzione della protesi può avvenire attraverso tecniche diverse, stabilite dal chirurgo in base al caso specifico. “Gli impianti protesici – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro – possono essere inseriti attraverso un’unica, piccola, incisione nella piega sottomammaria oppure sotto le ascelle; ma per una visibilità davvero minima delle incisioni, la metodica migliore è l’inserimento della protesi per via periareolare, ovvero lungo il bordo inferiore dell’areola”. Il posizionamento della protesi può avvenire in sede retromammaria o dietro il muscolo pettorale. Una variante a questa alternativa viene adottata in caso di seno ptosico (rilassato): “inserendo l’impianto parzialmente dietro il pettorale – fa presente lo specialista – il risultato apparirà più naturale ed il seno verrà collocato ad un’altezza ideale”.