cheloide da piercing

Cicatrici cheloide da chirurgia

cheloide da vaccino

Cicatrice cheloide post vaccino

cheloide da incisione chirurgica

Cicatrice cheloide post cardio chirurgia

cheloide da ferita traumatica

Cicatrici cheloidee post traumatiche

Cheloide: Cos’è?

Il cheloide è una cicatrice anomala ed abnorme che si formano sulla cute a seguito di lesioni profonde ma a volte anche superficiali. Traumi, abrasioni, tagli, ferite, ustioni o addirittura piercing possono causare la formazione di un cheloide.

Il cheloide, diversamente dalla cicatrice ipertrofica, è più esteso, irreversibile ed in continuo sviluppo. Non tende infatti a regredire come una cicatrice normale che dopo la formazione tende a regredire appiattendosi e assumendo una colorazione normale. La cicatrice cheloidea si diffonde oltre il limite della lesione stessa coinvolgendo la cute circostante. Comunque non si tratta di una lesione maligna ma comporta un deterioramento estetico dell’area colpita e – in casi molto gravi – può influenzare la mobilità di una articolazione se si sviluppa in una area meccanicamente connessa.

I pazienti che soffrono di cicatrice cheloidea ricercano di arginare l’impatto negativo della stessa attraverso tecniche specifiche come il laser, l’escissione chirurgica, la crioterapia o le iniezioni di cortisone.

Come si diagnostica un cheloide?

Diagnosticare il cheloide non è particolarmente complesso vista le sue caratteristiche piuttosto rilevanti. E’ infatti sufficiente che il medico esamini la lesione cicatriziale per comprendere che la stessa presente alcune caratteristiche inequivocabile che portano alla diagnosi. Il colore del cheloide inizialmente è rosso intenso della lesione e progressivamente diventa roseo. Ovviamente non presenta annessi cutanei come i follicoli piliferi. La lesione cheloidea non tende alla progressiva e spontanea riduzione come invece succede per le cicatrici mature. Il cheloide cresce oltre le misure della lesione originale e tende a svilupparsi ulteriormente. La trama si presenta irregolare e la consistenza gommosa. Il cheloide frequentemente procura prurito, fastidio o indolenzimento. Queste sensazioni si acuiscono con i movimenti o tirando la pelle nella sede affetta. Il cheloide che sorge vicino ad un’articolazione può causare la riduzione della mobilità dell’arto.

Chi è maggiormente a rischio cheloide?

La formazione del cheloide si verifica su soggetti che sono predisposti a tale condizione. E’ probabile che chi ha una storia familiare di cheloidi possa sviluppare una lesione di questo tipo. E’ estremamente più probabile la formazione del cheloide su una persona di colore oppure asiatica rispetto ad una bianca. I pazienti di colore o asiatici hanno una probabilità fino a 15 volte superiore ad un bianco europeo di sviluppare il cheloide. Alcune regioni del corpo sono statisticamente più colpite come ad esempio regione deltoidea, tronco, lobi delle orecchie.

La familiarità ed il colore della pelle sono i fattori maggiormente caratterizzanti del paziente soggetto a cheloide.

I trattamenti del cheloide

Le cicatrici brutte vengono normalmente rimosse con l’escissione del tessuto cicatriziale. Se si esegue l’escissione del cheloide si indurrà effettivamente la formazione di un processo cicatriziale cheloideo più intenso ed esteso. Tale approccio va evitato o comunque gestito in maniera specifica.

Le possibilità offerte dalla medicina e chirurgia per ridurre o contenere il cheloide sono le seguenti:

Iniezioni di cortisone

Si eseguono infiltrazioni di cortisone all’interno del cheloide. La procedura è efficace perché effettivamente riduce l’entità del tessuto cheloideo in maniera sicura, poco invasiva e non particolarmente dolorosa. La procedura comporta una infiltrazione ogni 30 giorni. Dopo alcune sedute il cheloide risulterà appiattito e meno evidente. Il risultato di questo trattamento è gradito a circa il 76% dei pazienti. Comunque la formazione di tessuto cheloideo “recidivo” è altamente probabile e quindi la terapia dovrà essere ripetuta nel tempo.

Laser

Il laser è una metodica molto utilizzata perché appiattisce il cheloide rendendolo meno visibile. Il laser induce una progressiva regressione del cheloide ma sempre con una elevata probabilità di recidiva. L’intervento laser è efficace e sicuro ma richiede di molte sedute.

Iniezione d’interferone

Questa metodica prevede l’iniezione del farmaco direttamente nella lesione per ridurne l’estensione e le dimensioni. Si tratta di un trattamento nuovo che presenta diversi punti d’incertezza e quindi non riteniamo di avvallare attualmente lo stesso.

Fogli di silicone

La copertura della lesione cicatriziale cheloidea con speciali fogli di silicone può in alcuni casi comportare benefici. Questo trattamento è più indicato per agevolare la riduzione di una cicatrice ipertrofica. Per i cheloidi il risultato più frequente è quello di ottenere un contenimento e non una riduzione.

Crioterapia

La tecnica della crioterapia per la riduzione del tessuto cheloideo è abbastanza efficace. Le cellule della lesione vengono congelate con l’azoto liquido e quindi si osserva una effettiva regressione dell’entità del cheloide. La crioterapia ha effetti collaterali come la formazione di macchie chiare o ipocromiche.

Altre terapie

Ci sono altri trattamenti che vengono proposti come procedure efficaci per la correzione dei cheloidi come ad esempio radiazioni, iniezioni d’interferone o iniezioni di fluorouracile. sono trattamenti di dubbia efficacia e/o con effetti collaterali indesiderati importanti.

Prevenzione

La prevenzione del cheloide purtroppo non è legata alla cura della guarigione della incisione, ferita o trauma che possa in qualche maniera generare la lesione. L’unica vera prevenzione del cheloide – che interessa soltanto alle persone che sono soggette a tale condizione – è quella di evitare tutti quelli eventi o fatti che possano comportare la creazione di una lesione cutanea. Ad esempio vanno evitati i fori per gli orecchini e ovviamente i piercing. Vanno evitati interventi chirurgici non necessari. Vanno evitati i tatuaggi e anche la rimozione degli stessi. Vanno evitate le attività fisiche e sportive che comportano rischio abrasioni e tagli.

Sinteticamente prevenire un cheloide vuol dire prevenire le ferite, incisioni, tagli ed abrasioni.