
Rinoplastica secondaria – Intervento di revisione
Viene denominata secondaria la rinoplastica eseguita per la seconda volta sullo stesso paziente. Normalmente questo intervento ha la finalità di correggere quale imperfezione residuata dal primo intervento. In altri casi viene eseguita per ulteriormente avvicinare la forma del naso all’aspettative del paziente. Altre volte la rinoplastica secondaria cerca di risolvere un risultato del tutto insoddisfacente.
Questo intervento di rinoplastica secondaria non deve essere sottovalutato e addirittura può essere più complesso della prima rinoplastica. Il motivo è legato al fatto che il chirurgo dovrà agire in anatomia osteo-cartilaginea modificata con eventuali elementi fortemente compromessi. A volte potrà essere necessario eseguire un trapianto di osso o di cartilagine. E’ comune che il paziente si rivolga per la rinoplastica secondaria ad un chirurgo diverso. In questo caso quest’ultimo dovrà richiedere la cartella clinica con accurata descrizione del primo intervento e, se necessario, procedere ad accertamenti radiografici del caso.
Nel diverso caso in cui questo intervento venga realizzato per eliminare una piccola “sbavatura” della rinoplastica, l’atto chirurgico potrebbe essere piccolo e addirittura mini invasivo.
Cause della rinoplastica secondaria
La revisione chirurgica del naso, nota anche come rinoplastica secondaria, è un intervento chirurgico complesso e delicato, intrapreso per correggere o migliorare gli esiti di una precedente operazione al naso, ovvero la rinoplastica primaria. Questa procedura non è solitamente una scelta di primo impulso, ma diventa necessaria a causa di vari fattori e complicazioni che possono emergere dopo la chirurgia iniziale. Ecco un’analisi più dettagliata delle cause che possono rendere necessaria una rinoplastica secondaria:
- Errore chirurgico durante l’esecuzione: Anche se la rinoplastica viene eseguita da chirurghi esperti, esiste sempre un margine di errore. Questi errori possono includere la rimozione eccessiva di tessuto cartilagineo o osseo, l’incapacità di riconoscere o correggere asimmetrie preesistenti, o errori nella modifica delle strutture nasali che possono portare a un aspetto indesiderato o a problemi funzionali come la difficoltà respiratoria.
- Errore di progettazione chirurgica: Prima di una rinoplastica, il chirurgo elabora un piano dettagliato che guida l’intervento. Tuttavia, se questo piano non tiene conto adeguatamente della struttura unica del naso del paziente o delle sue caratteristiche anatomiche, il risultato potrebbe essere insoddisfacente. Questi errori di pianificazione possono risultare in un naso che appare innaturale o non è in armonia con il resto del viso.
- Dissonanza tra aspettative e risultato ottenuto: A volte, nonostante un intervento chirurgico tecnicamente riuscito, il paziente potrebbe non essere soddisfatto dell’aspetto finale del naso. Ciò può essere dovuto a una comunicazione insufficiente o a incomprensioni tra il paziente e il chirurgo riguardo al risultato desiderato. La dissonanza tra le aspettative del paziente e la realtà può portare a insoddisfazione e al desiderio di ulteriori correzioni.
- Complicanza in fase di guarigione: Il processo di guarigione post-operatoria è unico per ogni individuo e può influenzare significativamente l’esito finale. Complicazioni come infezioni, reazioni avverse alla sutura, cicatrici eccessive, o problemi di guarigione dei tessuti possono alterare l’aspetto e la funzionalità del naso, rendendo necessaria una revisione.
- Non osservazione delle indicazioni post-operatorie: Le istruzioni post-operatorie sono cruciali per un processo di guarigione ottimale. Quando i pazienti non seguono le linee guida per la cura post-operatoria, come evitare attività fisiche intense, indossare la protezione nasale prescritta, o seguire le indicazioni per la medicazione, possono insorgere complicazioni che compromettono i risultati e richiedono una procedura di revisione.
Intervento di rinoplastica secondaria
Il chirurgo può optare per un approccio “aperto” o “chiuso”. L’approccio aperto comporta un’incisione attraverso la columella (la striscia di tessuto tra le narici), permettendo una maggiore visibilità e accesso alle strutture nasali. L’approccio chiuso comporta incisioni all’interno delle narici, riducendo la visibilità delle cicatrici.
A seconda dei problemi da affrontare, il chirurgo può dover ricostruire il supporto strutturale del naso utilizzando innesti di cartilagine (prelevati da altre parti del corpo del paziente, come l’orecchio o le costole, o innesti sintetici). Verranno inoltre corrette le deformità estetiche e ripristinata la funzionalità nasale, se compromessa.
Il chirurgo lavorerà per rimodellare il naso per raggiungere l’aspetto desiderato, che può includere la riduzione di un dosso nasale, la correzione di asimmetrie, la modifica della punta del naso, o altri cambiamenti specifici.

Rinoplastica secondaria: I costi
La rinoplastica secondaria può consistere in un piccolo ritocco di un dettaglio sgradito del risultato della rinoplastica oppure il tentativo di migliorare un risultato decisamente insoddisfacente con evidente compromissione dell’anatomia. Il costo della rinoplastica secondaria varia a seconda del caso specifico partendo da 3000,00€ per il piccolo ritocco estetico e raggiungendo anche 8000,00 / 10000,00€ per una rinoplastica secondaria strutturale con necessità di trapianto osseo e/o cartilagineo.
Rischi della rinoplastica secondaria
I rischi della rinoplastica secondaria sono gli stessi della rinoplastica primaria. In alcuni casi possono essere addirittura ritenuti con probabilità maggiore. Si pensi al paziente che si sottopone ad una rinoplastica secondaria perché il naso presenta una leggera deviazione residua. La correzione della stessa comporterà un maggior rischio di diminuzione della funzione respiratoria in quanto – come sopra indicato – l’ anatomia del naso non è intatta.
Se rimanda il paziente alla visita medica approfondita e personalizzata anticipando che i rischi della rinoplastica secondaria sono i seguenti:
- Risultato insoddisfacente
- Diminuzione o alterazione della funzione olfattiva
- Gonfiore postoperatorio persistente
- Irregolarità delle ossa post modellamento
- Asimmetria del naso
- Riduzione della pervietà nasale
FAQ rinoplastica secondaria
1. Cos’è la rinoplastica secondaria e quando è indicata?
La rinoplastica secondaria è un intervento chirurgico volto a correggere esiti estetici o funzionali insoddisfacenti di una precedente rinoplastica. È indicata nei casi in cui persistano difetti come naso storto, gobba residua, punta cadente o difficoltà respiratorie. Questo tipo di chirurgia richiede grande esperienza, poiché deve intervenire su tessuti già modificati da una prima operazione.
2. Quali sono le differenze tra rinoplastica primaria e secondaria?
La rinoplastica primaria viene eseguita su un naso mai operato prima, mentre la rinoplastica secondaria lavora su un naso già modificato. Questo comporta una maggiore complessità tecnica per la presenza di cicatrici, alterazioni anatomiche e, spesso, una disponibilità ridotta di cartilagine. Per questo motivo, l’esperienza del chirurgo gioca un ruolo fondamentale nel garantire un esito soddisfacente.
3. Dopo quanto tempo si può effettuare una rinoplastica secondaria?
Generalmente è consigliabile attendere almeno 12 mesi dalla rinoplastica primaria prima di sottoporsi a una revisione. Questo lasso di tempo è necessario affinché i tessuti guariscano completamente e si stabilizzi il risultato estetico, permettendo al chirurgo di valutare con precisione le modifiche da apportare.
4. Quali problemi può correggere la rinoplastica secondaria?
La rinoplastica di revisione può risolvere numerosi difetti, tra cui:
- Asimmetrie del dorso nasale
- Naso troppo corto o troppo lungo
- Punta nasale cadente, bulbosa o deviata
- Narici irregolari o troppo evidenti
- Problemi respiratori causati da deviazioni settali o collasso delle cartilagini alari
Ogni caso viene valutato singolarmente per proporre la strategia chirurgica più adatta.
5. Quali tecniche si utilizzano nella rinoplastica secondaria?
La tecnica più frequentemente impiegata è quella open (a cielo aperto), che consente una visione diretta delle strutture nasali interne. In molti casi, è necessario utilizzare innesti di cartilagine, prelevati dal setto, dalla conca auricolare o dalla cartilagine costale, per ricostruire le aree compromesse e migliorare sia la forma che la funzionalità del naso.
6. Qual è il costo di una rinoplastica secondaria?
Il costo può variare in base alla complessità del caso, alla necessità di innesti e alla reputazione del chirurgo. In Italia, il prezzo medio parte da circa €6.000 – 7.000 e può superare i €10.000 nei casi più complessi.
7. Quali sono i tempi di recupero dopo una rinoplastica secondaria?
Il decorso post-operatorio è simile a quello della rinoplastica primaria, ma può richiedere tempi leggermente più lunghi. L’edema può persistere per diverse settimane, mentre il risultato definitivo è valutabile dopo 9-12 mesi. È importante seguire attentamente le indicazioni post-operatorie e sottoporsi ai controlli programmati per ottimizzare la guarigione.