
Che cos’è la follicolite decalvante?
La follicolite decalvante (Folliculitis Decalvans) è una rara forma di alopecia cicatriziale cronica, appartenente al gruppo delle alopecie neutrofiliche. Questa condizione patologica si manifesta principalmente sul cuoio capelluto, sebbene possa occasionalmente interessare altre aree pilifere come la barba, le ascelle o il pube. La sua caratteristica distintiva è un processo infiammatorio persistente che colpisce i follicoli piliferi. L’infiammazione, di natura prevalentemente neutrofilica (coinvolge cioè un tipo specifico di globuli bianchi, i neutrofili, primi difensori contro le infezioni batteriche), porta alla formazione di pustole follicolari, ovvero piccole lesioni rilevate contenenti pus, centrate su un follicolo. Con il progredire della malattia, l’infiammazione cronica danneggia irreparabilmente le strutture follicolari, sostituendole con tessuto fibroso. Questo processo esita in una perdita capelli permanente e nella formazione di aree cicatriziali atrofiche, lisce e lucide, prive di sbocchi follicolari. Un segno quasi patognomonico (cioè molto indicativo) della follicolite decalvante è la presenza di ciuffi di capelli “a bambola” (tufted hairs), in cui più fusti piliferi emergono da un unico ostio follicolare dilatato, a causa della fusione fibrotica di follicoli adiacenti. La malattia ha un andamento cronico-recidivante, con periodi di riacutizzazione alternati a fasi di relativa quiescenza, e tende a progredire lentamente ma inesorabilmente se non trattata.
Cause della follicolite decalvante
Le cause esatte della follicolite decalvante non sono ancora completamente comprese, rendendola una condizione in gran parte idiopatica. Tuttavia, si ritiene che alla base vi sia una risposta immunitaria anomala dell’ospite nei confronti di antigeni batterici, in particolare dello Staphylococcus aureus. Questo batterio, comunemente presente sulla cute, sembra giocare un ruolo cruciale nello scatenare e perpetuare il processo infiammatorio nei soggetti predisposti. Non si tratta di una semplice infezione batterica, ma piuttosto di una reazione esagerata del sistema immunitario alla presenza del batterio o delle sue tossine (superantigeni). Si ipotizza anche una predisposizione genetica, sebbene non sia stato identificato un singolo gene responsabile. Altri fattori, come alterazioni strutturali del follicolo pilifero o difetti nella risposta immunitaria innata, potrebbero contribuire alla suscettibilità individuale verso questa infiammazione cuoio capelluto cronica.
Diagnosi
La diagnosi di follicolite decalvante si basa principalmente sull’esame clinico e sulla storia del paziente. Il dermatologo osserva le lesioni caratteristiche: pustole follicolari, eritema (arrossamento), croste, atrofia cicatriziale e i tipici ciuffi di capelli. Uno strumento fondamentale è la tricoscopia (dermatoscopia del cuoio capelluto), che permette di visualizzare ad alto ingrandimento i segni specifici come le pustole perifollicolari, l’eritema, le squame, l’assenza di osti follicolari nelle aree cicatriziali e i “tufted hairs”. Per confermare la diagnosi e distinguere la follicolite decalvante da altre forme di alopecia cicatriziale (come il lichen plano pilare o il lupus discoide), può essere necessaria una biopsia cutanea. L’esame istologico mostrerà un infiltrato infiammatorio prevalentemente neutrofilico attorno alla porzione superiore del follicolo (infundibolo) e, negli stadi avanzati, la distruzione del follicolo stesso e la sua sostituzione con fibrosi. L’esame colturale del pus dalle pustole può isolare lo Staphylococcus aureus, supportando ulteriormente la diagnosi.
Rischi e complicazioni
Il rischio principale associato alla follicolite decalvante è la progressione verso un’alopecia cicatriziale estesa e irreversibile. La perdita capelli permanente può avere un impatto psicologico significativo sui pazienti, influenzando l’autostima e la qualità della vita. Le aree cicatriziali possono essere esteticamente deturpanti. Inoltre, la condizione può essere accompagnata da sintomi fastidiosi come prurito, bruciore e dolore al cuoio capelluto, specialmente durante le fasi attive. Sebbene rara, esiste la possibilità di sovrainfezioni batteriche secondarie. La gestione a lungo termine è spesso necessaria per controllare l’infiammazione e limitare la progressione della malattia.
Follicolite decalvante e chirurgia estetica: Il trapianto capelli
La follicolite decalvante ha una rilevanza cruciale nel campo della chirurgia estetica, in particolare per quanto riguarda il trapianto capelli. Poiché questa condizione causa un’alopecia cicatriziale, i pazienti potrebbero considerare il trapianto come una soluzione per ripristinare i capelli nelle aree diradate o calve. Tuttavia, la presenza di una follicolite decalvante attiva rappresenta una controindicazione relativa o, spesso, assoluta all’intervento.
Il motivo è duplice:
- Sopravvivenza degli innesti: L’ambiente infiammatorio cronico del cuoio capelluto affetto da follicolite decalvante è ostile alla sopravvivenza dei follicoli trapiantati. L’infiammazione può attaccare e distruggere anche i nuovi innesti, compromettendo gravemente o annullando il risultato del trapianto.
- Fenomeno di Koebner: Il trauma chirurgico associato al prelievo e all’impianto dei follicoli può, in alcuni casi, scatenare o peggiorare l’attività infiammatoria della malattia (fenomeno di Koebner), portando a un’accelerazione della perdita di capelli, sia nativi che trapiantati.
Pertanto, è fondamentale che un paziente con sospetta o accertata follicolite decalvante venga valutato attentamente da un dermatologo prima di considerare un trapianto capelli. L’intervento può essere preso in considerazione solo ed esclusivamente se la malattia è stata in remissione completa e stabile (senza segni di attività infiammatoria) per un periodo prolungato (solitamente almeno 1-2 anni), spesso grazie a terapie mediche specifiche. Anche in questi casi, il rischio di riattivazione post-trapianto non è nullo, e il paziente deve essere pienamente consapevole di questa possibilità. La Clinica Pallaoro enfatizza l’importanza di una diagnosi accurata e di una gestione multidisciplinare per i pazienti con alopecia cicatriziale che desiderano un approccio chirurgico.
FAQ sulla Follicolite Decalvante
- La follicolite decalvante è contagiosa?
No, la follicolite decalvante non è considerata una malattia contagiosa, sebbene lo Staphylococcus aureus possa essere trasmesso. La malattia dipende dalla reazione immunitaria individuale a questo batterio. - Si può guarire dalla follicolite decalvante?
Attualmente non esiste una cura definitiva, ma le terapie mediche (antibiotici, anti-infiammatori, immunosoppressori) possono controllare l’infiammazione, indurre la remissione e rallentare o arrestare la progressione della perdita capelli permanente. - Posso fare un trapianto capelli se ho la follicolite decalvante?
Generalmente, il trapianto capelli è sconsigliato se la follicolite decalvante è attiva. Può essere considerato solo in casi selezionati, dopo un lungo periodo di remissione completa e stabile, e sotto stretto controllo medico. - Quali altri tipi di alopecia possono assomigliare alla follicolite decalvante?
La diagnosi differenziale include principalmente altre forme di alopecia cicatriziale come il lichen plano pilare, il lupus eritematoso discoide, l’acne cheloidea della nuca e la cellulite dissecante del cuoio capelluto.