Neoformazione cutanea: Controlliamoli prima che sia troppo tardi
Le neoformazioni sono elementi cutanei che richiedono attenzione medica perché in alcuni casi potrebbero causare patologie molto importanti.
Piccoli e ben delineati sono un vanto di bellezza (c’é addirittura chi se li fa tatuare). Rilevati o ravvicinati possono invece ritenersi di troppo. Convivere con uno o più nei può portare infatti non solo problemi sul fronte estetico ma anche (e soprattutto) su quello della salute. Ecco perché tenerli sotto controllo é un compito nostro, ancor prima che del medico. Il rischio é che si tramutino in melanoma, tanto che in alcuni casi la prevenzione consigliata é categorica: asportarli con un piccolo intervento chirurgico.
Cosa sono le neoformazioni cutanee
Sono delle concentrazioni di melanina che possono ingrandirsi e provocare una malattia denominata melanoma (o tumore nero). Queste macchie – chiamate anche nevi – hanno un colore che varia dal marrone chiaro al nero; possono avere una superficie piana o rilevata ed una forma rotonda od ovale. Il controllo periodico di nei ritenuti sospetti é fondamentale per una diagnosi precoce del melanoma, un tumore piuttosto aggressivo della pelle, la cui asportazione tempestiva porta a guarigione definitiva. Va fatta in questo ambito una precisazione: il melanoma (che si manifesta come una macchia molto scura) può insorgere su un neo preesistente ma anche su una zona che fino a quel momento non presentava macchie pigmentate.
Classificazione delle neoformazioni
Neoformazione congenita
Sono presenti dalla nascita (un’evenienza che capita nel 2% dei casi). Meno frequenti sono i nevi congeniti giganti, a volte ricoperti da peli, che ricoprono una vasta superficie del corpo.
Neoformazione acquisita
Compaiono in genere fino ai 30 anni. La loro crescita (di dimensioni e di rilievo) é fisiologica ed é legata alla crescita dell’individuo.
Neoformazione displastica
Hanno dimensioni superiori ai comuni nei ed un aspetto bizzarro.
Neoformazione verrucosa
Sono anomalie dovute a ispessimento (ipercheratosi) localizzato della pelle, di colore scuro ed in rilievo. Non sono affatto pericolosi: possono essere asportati solo per fini estetici.
Neoformazione giunzionali
Sono poste negli strati intermedi della cute, di colore scuro, piatti, senza peli e con bordi regolari. Generalmente non sono pericolosi, anche se vanno tenuti sotto controllo.
Neoformazione composta
Hanno colore scuro e bordi lievemente irregolari. Possono essere anche in rilievo. Non sono pericolosi, ma le variazioni di forma e dimensioni vanno tenute sotto controllo.
Nevi di Sutton
Sono nevi circondati da un alone chiaro privo di pigmentazione, che in alcuni casi possono scomparire spontaneamente, lasciando tutta la zona depigmentata. Non devono destare la minima preoccupazione.
Se una neoformazione cutanea é di discrete dimensioni, anche se benigno, é consigliabile toglierla quanto prima: crescerà in proporzione alla crescita risultando ancor più brutto a vedersi.
Chi è più predisposto al melanoma:
- Persone di età compresa tra i 30 ed i 60 anni (le zone più colpite sono il tronco per gli uomini, le gambe per le donne)
- Chi ha pelle ed occhi molto chiari e capelli rossi o biondi
- Chi si scotta facilmente al sole (le ripetute esposizioni possono facilitare la comparsa anche di due forme tumorali meno pericolose del melanoma: il carcinoma basocellulare e quello spinocellulare).
- Chi ha avuto un famigliare affetto da melanoma
- Chi in età infantile ha subìto forti esposizioni al sole (improvvise e violente)
- Chi ha più di cinquanta nevi di almeno 2 mm. di diamentro o più di cinque atipici (grossi più di 6 mm.)
L’ABCE della prevenzione
Come difenderci dal rischio di melanoma? Ogni individuo deve controllare periodicamente (almeno una volta all’anno) le lesioni sospette e rivolgersi allo specialista per il minimo dubbio. Anche le variazioni – di forma e colore – così come sensazioni di prurito e fastidio vanno notate e segnalate al proprio medico. Una cosa che va precisata riguarda inoltre l’asportazione chirurgica: se viene eseguita correttamente non é assolutamente pericolosa e deve essere sempre seguita da un esame istologico, che ne attesti il grado di evoluzione.
Se é vero che la prevenzione inizia con l’autoesame, ecco alcuni punti che vi potranno aiutare, presi in prestito dal nostro alfabeto:
A come “asimmetria”. Verificate la forma del nevo: se la lesione é irregolare ed asimmetrica potrebbe allora essere sospetta.
B come “bordi”. Se sono frastagliati, irregolari, merlati, correre subito dallo specialista.
C come “colore”. E’ sospetto anche un nevo di colore marrone scuro, nero o policromo (con più colorazioni al suo interno).
D come “dimensione”. I nei con un diametro superiore ai 6 mm. devono essere controllati dallo specialista. Anche un loro aumento o diminuzione può costituire un segnale d’allarme.
E come “evoluzione”. Adesso con i nevi si usa una sorta di mappa fotografica per tenere sotto controllo variazioni di forma, dimensione, posizione. Le evoluzioni del nevo da segnalare allo specialista sono: evoluzione progressiva (se, ad esempio, le dimensioni raddoppiano in 3-6 mesi), cambiamento della forma o del colore, modificazioni della superficie (se diventa più spessa o dura), sanguinamenti. L’esame approfondito dei nei si chiama dermatoscopia e viene effettuato appoggiando sopra la lesione uno speciale microscopio.
Il 90% dei decessi dovuti a tumori cutanei va imputato al melanoma
Chirurgia laser per le neoformazioni cutanee
Quando è opportuno intervenire
Non tutti i nei costituiscono un potenziale pericolo per la nostra salute, neppure quelli presenti in una posizione “scomoda” (come il collo o la base del seno) e soggetti pertanto a continui sfregamenti. Solo lo specialista é in grado però di valutare la loro innocuità o di consigliare – eventualmente anche in caso di dubbio – la loro exeresi (asportazione chirurgica). All’ intervento asportazione nei si può però ricorrere anche per fini estetici, specie se i nei appaiono ben visibili o troppo ravvicinati. L’asportazione di un neo viene effettuata ambulatoriamente, in anestesia locale. “Oggigiorno – riferiscono gli specialisti del Medical Laser – l’intervento tradizionale con il bisturi viene pressoché sostituito dal trattamento laser, più efficace e meno invasivo. Il laser utilizzato é quello ad anidride carbonica pulsato in grado di vaporizzare in pochi secondi il nevo e di permettere una più pronta guarigione”. In caso di nevo maligno o sospetto, l’intervento va effettuato il prima possibile: più il melanoma é piccolo, maggiore é infatti la possibilità di distruggerlo.
I vantaggi della chirurgia estetica laser
Un tempo l’intervento con il laser veniva sconsigliato per l’asportazione dei nei in quanto presentava un limite: non permetteva di conservare intatto un piccolo frammento di tessuto da destinare a biopsia o ad esame istologico. Ora però, grazie all’evoluzione tecnologica e ad una chirurgia all’ avanguardia, questo limite é completamente superato ed il trattamento laser offre addirittura più vantaggi di quello tradizionale, effettuato con il bisturi. Ecco i principali:
- Maggiore sicurezza: agendo per vaporizzazione, il raggio laser evita che le cellule maligne vadano in circolo (un rischio che é possibile invece con il bisturi). Il raggio pilotato del laser permette di prelevare una piccola porzione di nevo, sulla quale effettuare i dovuti accertamenti di laboratorio.
- Precisione assoluta: l’ottima focalizzazione del laser permette incisioni più precise e più pulite – dal punto di vista della sterilizzazione – rispetto a quelle praticate meccanicamente con il bisturi. L’asportazione dei tessuti avviene infatti senza il minimo contatto fisico.
- Niente sanguinamento: il rischio di emorragia viene annullato, in quanto il laser mentre vaporizza i tessuti provvede simultaneamente a coaugulare i capillari.
- Più praticità: l’intervento (della durata di pochi minuti) può essere eseguito ambulatoriamente in anestesia locale.
- Tempi di guarigione ridottissimi: il raggio pilotato del laser agisce sullo strato superficiale della pelle, risparmiando gli strati profondi del derma. La riepitelizzazione – ovvero il processo di formazione della “nuova” pelle – avviene quindi in modo del tutto naturale, senza inconvenienti come infiammazioni o danni termici.
Per asportare un neo, che non é altro che una concentrazione di melanina, meglio ricorrere al laser CO2 pulsato. La luce monocromatica del suo raggio colpisce la lesione vaporizzandola istantaneamente in infinitesime particelle. Con questo trattamento viene asportata una piccola parte di tessuto: non ci sarà così il rischio che le cellule maligne vadano in circolo. Al termine della seduta, eseguita in anestesia locale, verrà applicata una crema lenitiva in grado di accelerare il processo di riepitelizzazione già favorito dall’azione del laser. Nell’arco di qualche giorno neo e tracce del trattamento non saranno più visibili anche se si dovrà attendere un po’ prima di esporre al sole la parte interessata.
Foto prima e dopo di chirurgia estetica laser dermatologica: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8
Breve glossario di termini usati in chirurgia estetica e relativi ad argomenti trattati da questa branca della medicina.