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Comprendere l’anatomia del seno

L’anatomia del seno è complessa e varia notevolmente da persona a persona. Per comprendere meglio la mastoplastica additiva dal punto di vista chirurgico e per illustrarla efficacemente alle candidate pazienti, è utile esaminare schematicamente gli elementi anatomici coinvolti:

  1. Derma: Lo strato esterno della pelle che ricopre il seno. È importante nella chirurgia estetica per determinare la qualità e l’elasticità della pelle, fattori chiave per il risultato estetico dell’intervento. Durante la mastoplastica additiva, la condizione del derma può influenzare la scelta delle incisioni e la posizione degli impianti.
  2. Capezzolo / Areola: Il capezzolo è la protuberanza al centro del seno, mentre l’areola è l’area pigmentata che lo circonda. La loro posizione, dimensione e simmetria sono considerazioni cruciali in chirurgia estetica. La mastoplastica additiva può coinvolgere il riposizionamento del capezzolo e dell’areola per raggiungere un aspetto più naturale e proporzionato.
  3. Dotti Galattofori: Sono i canali attraverso i quali il latte materno viene trasportato dalle ghiandole mammarie al capezzolo. Questi dotti sono cruciali per la funzionalità del seno e sono attentamente preservati durante gli interventi estetici per mantenere, se possibile, la capacità di allattamento.
  4. Ghiandola Mammaria: Costituisce il tessuto produttore di latte del seno. La sua dimensione e forma influenzano l’aspetto del seno. Nella mastoplastica additiva, il chirurgo deve lavorare attorno a queste ghiandole per posizionare gli impianti in modo sicuro e naturale.
  5. Tessuto Adiposo: Questo tessuto grasso contribuisce al volume e alla forma del seno. La quantità e la distribuzione del tessuto adiposo sono considerate nel pianificare la mastoplastica additiva, poiché influenzano la dimensione e la posizione degli impianti.
  6. Muscolo Pettorale: Si trova direttamente sotto il tessuto del seno. Negli interventi di mastoplastica additiva, gli impianti possono essere posizionati sopra o sotto questo muscolo, a seconda delle caratteristiche anatomiche della paziente e dei risultati desiderati.
  7. Costole: Le ossa sottostanti che forniscono supporto strutturale al seno. La conoscenza della loro posizione e condizione è importante durante la mastoplastica additiva, soprattutto per evitare complicazioni durante l’inserimento degli impianti.

Questa suddivisione aiuta a capire come ogni componente del seno contribuisca al suo aspetto generale e a come la chirurgia possa modificarlo. Durante le consultazioni, questa spiegazione può essere utilizzata per aiutare le pazienti a comprendere il processo chirurgico e a formare aspettative realistiche riguardo ai risultati dell’intervento.

L’aumento del seno personalizzato

L’aumento chirurgico del seno, o mastoplastica additiva, è un procedimento altamente personalizzato che deve essere attentamente programmato per adattarsi alle caratteristiche uniche di ogni donna. La scelta delle protesi e la tecnica chirurgica sono fondamentali per garantire un risultato che non solo appaia esteticamente piacevole, ma che si integri armoniosamente con le proporzioni del corpo della paziente, assicurando un aspetto naturale.

Personalizzazione della mastoplastica additiva

La programmazione della mastoplastica additiva tiene conto di vari fattori fisici e tissutali specifici per ogni paziente. Durante la fase di pianificazione, si valutano diverse caratteristiche del seno:

  • Forma e Volume: Ogni seno ha una forma e un volume unici che influenzano il tipo e la dimensione delle protesi.
  • Qualità della Pelle: La densità, l’elasticità e la qualità generale della pelle del seno sono cruciali per determinare la migliore approccio chirurgico.
  • Proporzioni di Capezzolo e Areola: La dimensione e la posizione di capezzolo e areola sono considerate per assicurare che il risultato finale sia proporzionato e armonioso.

Scelta delle protesi

La scelta delle protesi per il seno è un passo fondamentale nel processo. Diversi tipi e forme di protesi sono disponibili, e la scelta dipende da vari fattori come il desiderio estetico della paziente, la sua anatomia e le raccomandazioni mediche.

Valutazione chirurgica

Per assicurare risultati ottimali, vengono presi in considerazione parametri specifici:

  1. Distanza tra capezzolo e capezzolo: Misurare la distanza tra i capezzoli aiuta a determinare la simmetria naturale del seno e la possibile necessità di aggiustamenti durante l’intervento.
  2. Distanza tra capezzolo e fossetta giugulare: Questa misurazione aiuta a valutare la proporzione del seno rispetto al torace e al collo, garantendo che le protesi si integrino armonicamente con il resto del corpo.
  3. Distanza tra solco mammario e mammelle: Fondamentale per valutare la quantità di tessuto mammaria disponibile e per pianificare la posizione delle protesi.
  4. Distanza tra capezzolo e solco sottomammario: Questa misura è importante per stabilire la posizione del solco sottomammario dopo l’intervento, assicurando un aspetto naturale.
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Sede di posizionamento della protesi

La scelta della sede delle protesi nella mastoplastica additiva è un aspetto fondamentale della pianificazione chirurgica. Ogni donna presenta caratteristiche anatomiche uniche che richiedono un approccio personalizzato. La Clinica Pallaoro è impegnata a fornire soluzioni chirurgiche su misura che rispettino non solo gli obiettivi estetici delle nostre pazienti, ma anche la loro salute e sicurezza. In questo contesto, esploriamo le diverse opzioni per il posizionamento delle protesi, ognuna con le proprie specifiche indicazioni e benefici. Questa guida vi aiuterà a comprendere meglio le varie tecniche disponibili e la loro applicabilità a seconda delle diverse esigenze anatomiche e estetiche.

Mastoplastica additiva in sede retromammaria (dietro la ghiandola)

Nella mastoplastica additiva in sede retromammaria, la protesi viene inserita direttamente dietro il tessuto mammario. L’accesso alla cavità retromammaria avviene solitamente attraverso una incisione periareolare, inframammaria o transassillare. Questa tecnica è particolarmente consigliata per pazienti con un adeguato spessore di tessuto mammario (oltre 2 cm) che permette di coprire in modo naturale la protesi. Offre un maggiore controllo sulla forma e sul riempimento del nuovo seno, mantenendo un aspetto naturale e una sensazione al tatto più morbida.

Mastoplastica additiva in sede retromuscolare (dietro il muscolo)

In questa procedura, la protesi viene inserita dietro il muscolo pettorale. L’inserimento avviene attraverso un’incisione periareolare, garantendo una dissimulazione efficace della cicatrice. Indicata per pazienti con tessuto cutaneo sottile o con ghiandola mammaria molto piccola. Fornisce un supporto aggiuntivo alla protesi, riducendo il rischio di complicazioni come la palpabilità dell’impianto o la sua migrazione.

Mastoplastica additiva in sede parzialmente retromuscolare

La protesi viene inserita in modo che sia parzialmente coperta dal muscolo pettorale. Questo posizionamento misto offre vantaggi sia del retromammaria che del retromuscolare. Raccomandata nei casi in cui lo spessore del tessuto mammario sia inferiore ai 2 cm. Ideale per pazienti con seno ptosico (rilassato), poiché offre un supporto aggiuntivo e consente di ricollocare il seno ad un’altezza più naturale.

Ognuna di queste tecniche ha i suoi specifici vantaggi e limitazioni, e la decisione su quale approccio utilizzare dipenderà da un’attenta valutazione delle caratteristiche fisiche della paziente, delle sue aspettative e dei consigli del chirurgo. L’obiettivo è sempre quello di ottenere un risultato che sia il più naturale possibile, garantendo al contempo la sicurezza e il benessere della paziente.