psicologia della chirurgia esteticaStai pensando di sottoporti alla chirurgia estetica? Un numero mondialmente crescente di donne (e uomini) stanno scegliendo la chirurgia estetica. Negli ultimi dieci anni i pazienti che hanno scelto di migliorare la propria immagine sono aumentati del 700%.

Per i pazienti portatori di aspettative realistiche la chirurgia estetica può veramente migliorare non solo l’ immagine ma la propria autostima e di conseguenza rappresentare un vero volano per il miglioramento della qualità della vita.

L’ insoddisfazione delle persone in relazione al proprio aspetto spesso comporta una diminuzione dell’ autostima e del benessere psicologico. Ciò è alla base della scelta di molti pazienti di ricorrere alla chirurgia estetica:, cioè la ricerca di un equilibrio psicologico ed emozionale.

Bisogna però stare attenti perché se ad esempio una donna ritiene che per essere attraente deve sottoporsi all’ aumento del seno, al rimodellamento del naso e alla liposultura può verificarsi che il problema vada ben oltre il meccanismo “inestetismo > disagio > correzione > miglioramento dell’ autostima”. Di fatto alcuni studi psicologici hanno verificato l’inopportunità  di interventi chirurgici estensivi.

Prima dell’intervento è opportuno considerare le ragioni psicologiche ed emozionali alla base del desiderio di cambiamento. Approfondire se la modifica desiderata è ragionevole e tecnicamente possibile e se l’ottenimento della stessa si convertirà in un vero miglioramento della qualità della vita.

inestetismo > disagio > correzione > miglioramento dell’ autostima

Dismorfofobia indotta o sociale

Quando un inestetismo non è convalidato per così dire dal buon senso ma bensì è invece dovuto dall’ influenza che esercita un dato gruppo o valore nei confronti del soggetto in questione si parla di dismorfofobia indotta o sociale. Il pericolo è che si interpreti un legame sull’accettazione o meno del gruppo con l’eventuale sussistenza di una caratteristica fisica non conforme.

Ciò avviene molto spesso quando una giovane ragazza con un seno normale ritiene di non essere adeguatamente attraente in quanto verifica che all’interno del suo “gruppo sociale” è considerato desiderabile il seno prorompente. Se la donna ritenesse di doversi operare influenzata da questo valore è possibile che il risultato dell’intervento – indipendentemente della qualità obiettiva dell stesso – venga percepito come inadeguato.

L’ aspetto psicologico dietro le scelte di chi vuole sottoporsi alla chirurgia estetica sono molto importanti e devono essere profondamente tenuti in considerazione al fine di verificare la fattibilità dell’intervento.

Argomenti: dismorfofobia, chirurgia estetica, autosima