Reverse Aging: La Tua Pelle Rinata con PRP, Nanofat e Laser

Terapia per la rinascita cutanea

Il concetto di reverse aging, letteralmente “invertire l’invecchiamento”, incarna una trasformazione paradigmatica nella medicina estetica contemporanea. Supera l’idea di un semplice mascheramento dei segni del tempo, proponendo un intervento proattivo e mirato ai meccanismi biologici fondamentali dell’invecchiamento cutaneo. La finalità è quella di promuovere una vera e propria rigenerazione cellulare, ripristinando la giovinezza, la resilienza e la salute intrinseca della pelle. Questa filosofia si discosta dagli approcci tradizionali, spesso focalizzati su singole problematiche, per abbracciare una visione olistica che considera la pelle come un organo complesso e dinamico. La terapia rigenerativa cutanea si pone quindi come un’evoluzione naturale, rispondendo a un desiderio crescente, riflesso anche in un cambiamento della percezione sociale dell’invecchiamento, verso soluzioni che offrano risultati autentici e un benessere duraturo. La Clinica Pallaoro si posiziona all’avanguardia di questa evoluzione, offrendo un protocollo personalizzato che sfrutta la sinergia di tecniche di medicina rigenerativa di provata efficacia. Questo approccio è considerato “all’avanguardia” perché non si limita a correggere, ma mira a rigenerare, rispondendo in modo sofisticato alla domanda “come invertire l’invecchiamento della pelle?” e aprendo le porte alle più promettenti nuove frontiere anti-età.

Prima Dopo

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Comprendere l’invecchiamento cutaneo: cosa succede alla nostra pelle?

L’invecchiamento cutaneo è un processo biologico ineluttabile e progressivo, caratterizzato da alterazioni strutturali e funzionali a carico di tutti i livelli della pelle. A livello del derma, il “cuore” strutturale della cute, si verifica una graduale deplezione dei suoi componenti essenziali. Il collagene, in particolare il Tipo I e il Tipo III che formano l’impalcatura principale, diminuisce in quantità e la sua rete tridimensionale diventa più disorganizzata e frammentata, portando a una perdita di densità e resistenza. L’elastina, la proteina responsabile dell’elasticità cutanea, subisce un processo di degradazione (elastosi), perdendo la sua capacità di far ritornare la pelle alla sua forma originaria dopo uno stiramento. L’acido ialuronico, un glicosaminoglicano con straordinarie capacità igroscopiche (cioè di legare acqua), si riduce progressivamente, comportando disidratazione, perdita di turgore e di volume.

A livello cellulare, i fibroblasti, le cellule chiave del derma deputate alla produzione di collagene, elastina e acido ialuronico, entrano in uno stato di senescenza: la loro attività metabolica rallenta e la loro capacità proliferativa diminuisce. Contemporaneamente, aumentano i livelli di stress ossidativo, causato da un eccesso di radicali liberi che danneggiano le strutture cellulari, inclusi DNA, proteine e lipidi. Un altro processo deleterio è la glicazione, in cui gli zuccheri in eccesso si legano alle proteine (come collagene ed elastina), formando prodotti di glicazione avanzata (AGEs) che ne alterano la funzionalità, rendendole più rigide e meno efficienti.

Questi processi intrinseci sono esacerbati da fattori estrinseci. L’esposizione cronica ai raggi ultravioletti (UVA e UVB) del sole – il cosiddetto fotoinvecchiamento – è responsabile di gran parte dei segni visibili dell’invecchiamento. I raggi UV inducono danno diretto al DNA cellulare e attivano enzimi chiamati metaloproteinasi della matrice (MMPs), che degradano attivamente il collagene e l’elastina. Il fumo di sigaretta introduce nell’organismo migliaia di sostanze tossiche e radicali liberi, induce vasocostrizione (riducendo l’apporto di ossigeno e nutrienti alla pelle) e altera la normale funzionalità dei fibroblasti. Anche l’inquinamento atmosferico e una dieta sbilanciata contribuiscono significativamente alle cause dell’invecchiamento pelle.

I segni clinici di questo deterioramento multifattoriale sono ben noti: comparsa e progressivo approfondimento di rughe (dalle sottili linee di espressione alle pieghe più marcate), perdita di tono e compattezza con cedimento dei contorni del viso (ad esempio, lassità della linea mandibolare), sviluppo di macchie cutanee (lentigo solari, melasma), un assottigliamento della pelle che la rende più vulnerabile e meno elastica, e una generale perdita di luminosità e un colorito spento e disomogeneo.

La filosofia del protocollo personalizzato: sinergia per risultati superiori

La complessità intrinseca del processo di invecchiamento cutaneo rende evidente come un singolo trattamento possa, in molti casi, offrire solo risposte parziali. La Clinica Pallaoro adotta una filosofia terapeutica basata sulla creazione di un protocollo antiaging personalizzato, in cui l’associazione strategica di diverse metodiche permette di agire in sinergia per massimizzare l’efficacia e la durata dei risultati. Questo approccio integrato si ispira direttamente ai principi della medicina rigenerativa estetica, una branca innovativa che sfrutta e amplifica le capacità innate dell’organismo di riparare e rigenerare i propri tessuti.

La fase diagnostica assume un’importanza cruciale. Non si tratta di una semplice osservazione, ma di un’analisi approfondita che può includere una valutazione dettagliata della storia clinica del paziente, l’esame obiettivo della cute e, in casi selezionati, l’utilizzo di tecnologie di imaging cutaneo per analizzare parametri come l’idratazione, l’elasticità, la profondità delle rughe e la presenza di discromie non visibili a occhio nudo. Questa valutazione completa permette di identificare le specifiche esigenze e le priorità di intervento per ogni singolo paziente.

La potenza del protocollo personalizzato risiede proprio nella capacità di orchestrare un attacco concertato all’invecchiamento, agendo su più livelli cutanei (epidermide, derma e, in alcuni casi, il tessuto sottocutaneo superficiale). Potremmo immaginare il processo rigenerativo come la cura di un giardino: il laser frazionato “prepara il terreno”, rimuovendo le erbacce (cellule danneggiate) e aerando il suolo (creando micro-canali); il PRP agisce come un “fertilizzante biologico” ricco di nutrienti essenziali (fattori di crescita) che stimolano la vitalità delle cellule esistenti; infine, il Nanofat introduce “nuovi semi” (cellule staminali e progenitrici) capaci di generare nuova vita e sostenere la salute del “giardino” nel lungo termine.

Componenti chiave del nostro protocollo di reverse aging

Il nostro protocollo avanzato di reverse aging si fonda sull’impiego combinato di tre pilastri della medicina rigenerativa, ognuno con un meccanismo d’azione specifico e complementare:

PRP (Plasma Ricco di Piastrine): la forza dei fattori di crescita piastrinici

Il PRP è un emocomponente ad uso topico non trasfusionale, un concentrato di piastrine autologo (cioè derivato dal sangue del paziente stesso), che rappresenta una fonte naturale e potente di fattori di crescita piastrinici. Il processo di ottenimento è semplice e sicuro: un modesto prelievo di sangue venoso viene sottoposto a centrifugazione controllata, permettendo di separare il plasma e di concentrare le piastrine. Il grande vantaggio dell’utilizzo di materiale autologo è l’assenza di rischi di reazioni allergiche o di rigetto.

Le piastrine, una volta attivate, rilasciano una miriade di proteine bioattive, tra cui il PDGF (Platelet-Derived Growth Factor, fattore di crescita derivato dalle piastrine), il TGF-β (Transforming Growth Factor-beta, fattore di crescita trasformante beta), il VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor, fattore di crescita dell’endotelio vascolare) e l’EGF (Epidermal Growth Factor, fattore di crescita epidermico). Ognuno di questi fattori ha ruoli specifici: stimolano la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti, promuovono la sintesi di nuovo collagene ed elastina (neocollagenesi e neoelastogenesi), favoriscono la formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi), migliorando l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti.

L’applicazione del PRP viso si traduce in un miglioramento tangibile della texture cutanea, che diventa più liscia e vellutata, un aumento della luminosità e della vitalità della pelle, e una progressiva attenuazione delle rughe sottili. I fattori di crescita piastrinici pelle agiscono come veri e propri “catalizzatori” dei processi rigenerativi endogeni.

Nanofat: il potere rigenerativo delle cellule staminali del tessuto adiposo

Il Nanofat grafting è una tecnica altamente sofisticata che permette di sfruttare l’enorme potenziale rigenerativo del tessuto adiposo. A differenza del lipofilling tradizionale, il cui scopo primario è il ripristino volumetrico, il Nanofat viene processato in modo da disgregare la struttura del tessuto adiposo e concentrare la sua preziosa Frazione Vascolare Stromale (SVF). Questa frazione è particolarmente ricca di cellule staminali mesenchimali (MSC), cellule adipose progenitrici, periciti, endoteliociti e altri elementi cellulari con spiccate capacità rigenerative e immunomodulatorie.

Il prelievo del tessuto adiposo avviene con micro-cannule da aree donatrici (come addome, fianchi, cosce) in anestesia locale. Il grasso prelevato subisce un processo di processazione meccanica (emulsione e filtrazione multipla) che lo trasforma in una sospensione liquida, facilmente iniettabile con aghi sottilissimi negli strati superficiali del derma. Le cellule staminali mesenchimali (MSC) presenti nel Nanofat esercitano la loro azione benefica attraverso molteplici meccanismi: rilasciano un ampio spettro di molecole bioattive (effetto paracrino) che modulano l’ambiente tissutale, hanno potenti effetti anti-infiammatori, possono differenziarsi in cellule cutanee specializzate (sebbene questo sia considerato un meccanismo secondario nella cute) e stimolano le cellule residenti a riparare e rigenerare.

Le indicazioni del nanofat viso sono ampie: dal miglioramento della qualità globale della pelle (elasticità, idratazione, spessore) alla riduzione di cicatrici (da acne, chirurgiche, traumatiche), dalla correzione di discromie e irregolarità della pigmentazione al trattamento di rughe sottili e microrugosità, specialmente in aree delicate come il contorno occhi (zampe di gallina, occhiaie) e il contorno labbra (codice a barre). Le cellule staminali per ringiovanimento pelle apportate con il Nanofat offrono una rigenerazione profonda e un miglioramento della salute cutanea che si protrae nel tempo, distinguendosi nettamente dal semplice riempimento volumetrico.

Laser frazionato: rinnovamento cellulare e stimolazione del collagene

La tecnologia del laser frazionato rappresenta uno strumento versatile e potente per il ringiovanimento cutaneo. Il principio di funzionamento si basa sull’emissione di un fascio di luce laser che viene suddiviso (frazionato) in migliaia di microscopici raggi. Ciascun micro-raggio crea una zona di danno termico controllato (MTZ – Microscopic Thermal Zone) che penetra nel derma a profondità variabili, lasciando intatto il tessuto circostante. Questa “riserva” di tessuto sano permette una guarigione molto più rapida e una significativa riduzione dei tempi di recupero e degli effetti collaterali rispetto ai laser tradizionali non frazionati (resurfacing completo).

Il danno termico controllato innesca una naturale risposta di guarigione da parte dell’organismo: le cellule danneggiate vengono eliminate e sostituite da nuove cellule sane, e, soprattutto, viene potentemente stimolata l’attività dei fibroblasti a produrre nuovo collagene (neocollagenesi) e, in minor misura, nuova elastina.

Il protocollo combinato PRP + Nanofat + Laser frazionato: un approccio integrato

La vera forza del nostro protocollo di reverse aging risiede nell’intelligente sinergia che si instaura tra PRP, Nanofat e Laser frazionato. Sebbene ciascuna di queste metodiche possieda una notevole efficacia individuale, la loro combinazione in un trattamento combinato prp nanofat laser permette di orchestrare una risposta rigenerativa multi-livello e potenziata, affrontando l’invecchiamento cutaneo da molteplici angolazioni per risultati superiori e più duraturi. Si tratta di una strategia che mira a “come ringiovanire la pelle del viso in modo naturale e completo”.

  • Il Laser frazionato agisce come “apripista”: crea micro-canali che facilitano la penetrazione e la distribuzione ottimale del PRP e del Nanofat, rimuove gli strati superficiali danneggiati dell’epidermide e stimola una potente neocollagenesi nel derma, preparando un “letto” recettivo per l’azione rigenerativa successiva.
  • Il PRP, applicato immediatamente dopo il laser, rilascia i suoi preziosi fattori di crescita direttamente nelle aree trattate. Questi fattori accelerano significativamente i processi di guarigione, riducono l’infiammazione post-laser e forniscono un “boost” metabolico ai fibroblasti, amplificando la produzione di collagene già stimolata dal laser.
  • Il Nanofat, infiltrato nelle aree che necessitano di una rigenerazione più profonda e di un miglioramento qualitativo della matrice extracellulare, apporta un elevato numero di cellule staminali mesenchimali (MSC) e altri elementi della Frazione Vascolare Stromale. Queste cellule non solo contribuiscono direttamente alla rigenerazione tissutale, ma modulano l’ambiente locale attraverso segnali paracrini, promuovendo la vascolarizzazione, riducendo la fibrosi e migliorando la salute e la resilienza della pelle nel lungo periodo.

Il percorso terapeutico inizia con una consulenza iniziale estremamente dettagliata. Durante questa fase, il medico non solo valuta lo stato della pelle e discute gli obiettivi, ma spiega approfonditamente ogni fase del protocollo. La seduta di trattamento ha una durata variabile (generalmente 1.5 – 3 ore) a seconda dell’estensione delle aree e della complessità del caso. Solitamente, si procede prima con il trattamento laser, seguito dall’applicazione o infiltrazione di PRP e infine dalle micro-infiltrazioni di Nanofat nelle zone target.

L’esperienza del paziente è gestita con la massima attenzione al comfort, utilizzando anestetici topici potenti e, se necessario, blandi sedativi o anestesia locale per le fasi più sensibili come il prelievo del grasso.

Nel post-trattamento, è normale un certo grado di rossore, edema e sensibilità, la cui intensità e durata dipendono dal tipo di laser utilizzato e dalla reattività individuale. I risultati sono progressivi e multilivello: un miglioramento iniziale della luminosità e della texture è spesso visibile non appena si risolve la fase infiammatoria acuta (entro 1-2 settimane). Gli effetti legati alla stimolazione del collagene da parte del laser e del PRP diventano più evidenti dopo 4-8 settimane. Il contributo più profondo e duraturo del Nanofat, in termini di qualità della pelle e rigenerazione tissutale, continua a manifestarsi e a consolidarsi per 3-6 mesi e oltre.

La chiave del successo è la personalizzazione estrema: i parametri del laser (tipo, fluenza, densità), la metodica di preparazione e applicazione del PRP, la quantità e la profondità di infiltrazione del Nanofat sono meticolosamente adattati alle specifiche esigenze di ogni paziente, per garantire il miglior protocollo ringiovanimento viso e risultati armoniosi e naturali.

A chi è rivolto il protocollo di reverse aging?

Il protocollo di reverse aging con PRP, Nanofat e Laser frazionato è una soluzione terapeutica avanzata indicata per uomini e donne che desiderano un approccio completo e biologicamente attivo per contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo e migliorare la qualità intrinseca della loro pelle. I candidati ideali sono coloro che presentano:

  • Segni di invecchiamento cutaneo da lieve a moderato: ad esempio, rughe sottili o medie (come le “zampe di gallina” intorno agli occhi, le rughe perilabiali o quelle sulla fronte), perdita iniziale o moderata di compattezza ed elasticità, primi cedimenti del contorno del viso.
  • Pelle opaca, spenta, disidratata e priva di vitalità, che ha perso la sua naturale radiosità giovanile.
  • Discromie cutanee: macchie solari (lentigo), melasma superficiale o altri tipi di iperpigmentazione post-infiammatoria.
  • Texture cutanea irregolare: pori dilatati, grana della pelle non omogenea.
  • Cicatrici superficiali o di media profondità: esiti cicatriziali di acne, varicella, interventi chirurgici o traumi.
  • Un desiderio generale di migliorare la salute e la qualità della pelle, non solo di correggere un singolo inestetismo, ma di ottenere un ringiovanimento globale e naturale.
  • Pazienti interessati al concetto di “prejuvenation“, ovvero persone più giovani (indicativamente dai 30-35 anni in su) che desiderano prevenire attivamente la comparsa di segni più marcati dell’invecchiamento e mantenere la pelle in condizioni ottimali il più a lungo possibile.

Non esiste un’età “giusta” per iniziare; la terapia rigenerativa per la cute è indicata quando i segni dell’invecchiamento iniziano a diventare motivo di disagio o quando si desidera investire proattivamente nella salute a lungo termine della propria pelle.

È fondamentale sottolineare che, nonostante l’ampia gamma di indicazioni, il protocollo presenta alcune controindicazioni. Queste includono, ma non si limitano a: gravidanza e allattamento, infezioni cutanee attive nell’area da trattare, malattie autoimmuni sistemiche in fase attiva o non controllate, patologie della coagulazione o terapie anticoagulanti/antiaggreganti maggiori in corso (da valutare caso per caso), storia di cheloidi o cicatrizzazione ipertrofica (per il laser ablativo), e l’uso recente di isotretinoina orale. Una discussione approfondita con il medico durante la consulenza preliminare è essenziale per stabilire l’idoneità al trattamento e per avere aspettative realistiche sui risultati ottenibili.

Risultati attesi e mantenimento nel tempo

Il protocollo di reverse aging con PRP, Nanofat e Laser frazionato è concepito per offrire risultati naturali, progressivi e multidimensionali. I pazienti possono aspettarsi un miglioramento significativo della qualità globale della pelle, che apparirà visibilmente più tonica, compatta ed elastica. La luminosità e il colorito tenderanno a uniformarsi, conferendo al viso un aspetto più fresco, riposato e vitale. Le rughe sottili e le linee di espressione si attenueranno, la texture diventerà più fine e levigata, e la visibilità di macchie pigmentarie e pori dilatati sarà ridotta. Anche le cicatrici possono mostrare un notevole miglioramento.

È importante comprendere che i risultati non sono immediati come quelli di un filler volumizzante, ma si costruiscono nel tempo, riflettendo la rigenerazione biologica innescata. Un “glow” iniziale e una pelle più liscia possono essere apprezzati dopo la risoluzione della fase infiammatoria (1-2 settimane). Tuttavia, la neocollagenesi e l’azione delle cellule staminali richiedono tempo: i miglioramenti più consistenti si manifestano generalmente tra i 2 e i 6 mesi successivi alla seduta, con ulteriori affinamenti possibili fino a un anno. Il risultato finale è tipicamente un aspetto “natural-looking”, non artefatto o “rifatto”, ma un ringiovanimento armonioso che rispetta l’individualità del volto.

La durata dei benefici è intrinsecamente legata ai processi biologici stimolati e può estendersi per molti mesi o anche anni. Tuttavia, il protocollo non arresta il crono-invecchiamento, che continuerà il suo corso fisiologico. Per ottimizzare e prolungare i risultati del reverse aging pelle, è fondamentale un mantenimento attivo. Questo include:

  • Sedute di richiamo periodiche: a seconda della risposta individuale e dello stile di vita, il medico può consigliare sedute di mantenimento (ad esempio, con PRP o laser frazionato non ablativo) a intervalli di 12-24 mesi.
  • Skincare domiciliare mirata: l’utilizzo quotidiano di prodotti cosmeceutici contenenti ingredienti attivi come retinoidi, antiossidanti (vitamina C, vitamina E, acido ferulico), peptidi, fattori di crescita e, soprattutto, una protezione solare ad ampio spettro (SPF 50+) è cruciale.
  • Stile di vita sano: una dieta equilibrata ricca di antiossidanti, una corretta idratazione, l’astensione dal fumo e un sonno adeguato contribuiscono significativamente alla salute della pelle.
  • Follow-up regolari: consultazioni periodiche con il medico permettono di monitorare i risultati e di adattare la strategia di mantenimento nel tempo. Affidarsi a specialisti esperti in medicina rigenerativa è il primo passo per garantire non solo l’efficacia ma anche la sicurezza dell’intero percorso, massimizzando l’investimento nella propria salute cutanea.

FAQ – Domande frequenti sul protocollo di reverse aging

Il trattamento è doloroso?

Il livello di comfort è una nostra priorità. Durante il trattamento si può avvertire un certo fastidio, una sensazione di pizzicore o calore, specialmente durante la fase laser. Per minimizzare qualsiasi disagio, vengono applicate creme anestetiche ad alta concentrazione e, se necessario (ad esempio per il prelievo del grasso o per laser ablativi più intensi), si può ricorrere a una leggera anestesia locale o a una blanda sedazione cosciente. Le microinfiltrazioni di PRP e Nanofat sono generalmente ben tollerate.

Quante sedute sono necessarie?

Grazie alla natura combinata e intensiva del protocollo (PRP + Nanofat + Laser), nella stragrande maggioranza dei casi una singola seduta è sufficiente per innescare un processo rigenerativo significativo e ottenere risultati apprezzabili e duraturi. La potenza sinergica dei tre trattamenti eseguiti contemporaneamente massimizza l’efficacia. Solo in situazioni di invecchiamento molto marcato o per obiettivi particolarmente ambiziosi, il medico potrebbe discutere l’opportunità di un secondo intervento a distanza di tempo o di trattamenti complementari.

Quali sono i tempi di recupero?

I tempi di recupero variano a seconda dell’intensità del laser utilizzato (non ablativo vs ablativo) e della reattività individuale. Generalmente, si osserva rossore, gonfiore moderato e una sensazione di pelle “che tira” per 3-7 giorni. Con i laser frazionati ablativi, possono formarsi delle finissime micro-crosticine che si risolvono spontaneamente in circa 5-10 giorni. Il makeup può solitamente essere applicato dopo alcuni giorni per mascherare il rossore residuo. La maggior parte delle persone può riprendere le attività sociali leggere entro una settimana.

Ci sono effetti collaterali?

Gli effetti collaterali più comuni sono quelli temporanei e prevedibili legati al processo infiammatorio e di guarigione: rossore, gonfiore, sensibilità, lieve prurito. Essendo il PRP e il Nanofat di origine autologa (prelevati dal paziente stesso), il rischio di reazioni allergiche, intolleranze o rigetto è virtualmente nullo, garantendo un elevatissimo profilo di sicurezza. Per quanto riguarda il laser, se eseguito da medici esperti su candidati idonei e con parametri corretti, i rischi sono bassi. Raramente possono verificarsi iperpigmentazioni o ipopigmentazioni transitorie (più frequenti in fototipi scuri se non si adotta una scrupolosa fotoprotezione), o piccole vescicole. Infezioni sono estremamente rare se si seguono le norme igieniche e le indicazioni post-trattamento.

I risultati sono permanenti?

Il protocollo di reverse aging induce una reale rigenerazione biologica e la formazione di nuovo collagene ed elastina, portando a miglioramenti strutturali della pelle che sono di lunga durata. Tuttavia, è importante comprendere che il trattamento non arresta il naturale processo di invecchiamento cronologico, che continuerà. Si può dire che il protocollo “riporta indietro le lancette dell’orologio” della pelle, che quindi invecchierà partendo da una condizione decisamente migliore. Per questo, strategie di mantenimento e uno stile di vita sano sono consigliati per preservare i benefici il più a lungo possibile.

Qual è il costo del protocollo di reverse aging?

Il costo del protocollo combinato (PRP + Nanofat + Laser frazionato) è personalizzato e viene definito dopo un’accurata visita medica specialistica. Dipende da vari fattori, tra cui l’estensione delle aree da trattare (es. solo viso, viso e collo, viso-collo-décolleté), il tipo di laser frazionato impiegato (ablativo o non ablativo) e la sua intensità, la complessità del caso individuale. Durante la consulenza iniziale, verrà fornito un preventivo dettagliato e trasparente, che riflette l’alta qualità dei materiali, la sofisticazione delle tecnologie e l’elevata professionalità medica. È un investimento nella salute e nella qualità a lungo termine della propria pelle.

Posso tornare subito alle mie attività quotidiane?

Si consiglia generalmente un periodo di riposo sociale di circa 5-7 giorni, specialmente se viene utilizzato un laser frazionato ablativo. Durante questo periodo, la pelle sarà arrossata e potrebbe essere presente del gonfiore. Le attività lavorative che non implicano contatto con il pubblico o sforzo fisico intenso possono talvolta essere riprese prima, a seconda del comfort individuale. È fondamentale seguire le indicazioni del medico riguardo alla cura della pelle e all’esposizione solare.

Questo protocollo è adatto a tutti i tipi di pelle?

Il protocollo è versatile e può essere adattato a quasi tutti i tipi di pelle e fototipi, grazie alla possibilità di modulare finemente i parametri del laser e alla sicurezza intrinseca di PRP e Nanofat. Tuttavia, per i fototipi più scuri (IV-VI secondo Fitzpatrick) o per pelli particolarmente reattive o con tendenza a iperpigmentazione post-infiammatoria, il medico adotterà cautele specifiche, come l’utilizzo di energie laser più conservative, l’eventuale preparazione della pelle con creme depigmentanti e una scrupolosissima fotoprotezione post-trattamento. Una valutazione esperta è cruciale per garantire sicurezza ed efficacia.

Questo protocollo può essere combinato con altri trattamenti estetici?

Sì, il protocollo di reverse aging può essere integrato in un piano di trattamento più ampio. Ad esempio, tossina botulinica per le rughe dinamiche della parte superiore del viso o filler di acido ialuronico per ripristinare volumi più profondi possono essere eseguiti in tempi diversi, prima o dopo il protocollo rigenerativo, secondo le indicazioni del medico. La combinazione strategica di diverse metodiche permette spesso di ottenere risultati ancora più completi e armoniosi.