La chirurgia estetica del potere

Successo, potere, leadership, carisma. Questi attributi hanno una cosa in comune: appartengono a persone giovani e dinamiche. …Ed ecco spiegata la ragione della chirurgia estetica nel mondo della politica!

In natura la bellezza è addirittura un criterio di selezione naturale: la specie viene perpetrata dal migliore, il più prestante…il più bello! Pensiamo ai colori sgargianti di un fiore, sono necessari per essere notati dagli insetti, che gli garantiranno l’impollinazione. E tra gli uomini (e donne) non c’è molta differenza, cambia l’ambito, ma il meccanismo è lo stesso.

Non è un caso se l’America, nel thriller della corsa alle presidenziali, punti gli occhi sulle rughe e sui rilassamenti del viso della ex first lady Hillary Clinton, dilungandosi sul suo aspetto più che sul suo programma politico. Né è un caso che, negli affari della nostra cosa pubblica, si ripresentino ciclicamente gli stessi personaggi, ma rinnovati. Un grande imprenditore, sapiente comunicatore, ex premier ed attuale onorevole si fa lifting e trapianto di capelli. C’è chi sorride, chi maligna e chi…invidia. Perché, tra tutti gli appellativi che la stampa e la gente comune appiccica a Silvio Berlusconi, non si sente mai dire “vecchio”. Questo è un termine che richiama subito alla mente concetti negativi, fattori di declino e di immobilità stanca, quindi non certo denominazioni tipiche di chi dovrebbe risollevare le sorti di un Paese!

Gli interventi di chirurgia estetica che si possono indovinare sui personaggi di pubblica rilevanza, come i politici, hanno infatti l’obiettivo prevalente di ringiovanire l’immagine, dando al pubblico la soluzione alla richiesta di un leader dinamico e determinato, anche nell’aspetto.

Sotto la lente di ingrandimento: che interventi hanno fatto?

Al di là delle ragioni estetico-politiche che muovono un personaggio pubblico, bisogna poi ammetterlo: parlare delle imperfezioni e dei ritocchi delle persone più in vista piace parecchio. E il gusto del gossip rende decisamente più frizzante anche argomenti spesso pesanti, come la politica. Cavalcando quest’onda leggera ed effervescente, andiamo a spulciare nel dettaglio quali sono stati i cambiamenti di questi due personaggi pubblici menzionati: Hillary Clinton e Silvio Berlusconi.

Hillary Clinton e la chirurgia estetica

hillary clintonIl suo viso, prima dell’attuale campagna elettorale, mostrava qualche cedimento tipico dell’età. Ricordiamolo, la ex first lady è classe 1947, e in ottobre compie 61 anni. Qualche mese fa l’aspetto del suo viso ha avuto una certa eco mediatica per via delle pesanti pieghe, dei rilassamenti e delle rughe intorno agli occhi che le davano un’aria quantomeno stanca. Eppure pochi hanno fatto caso, nel corso del tempo, alla probabile blefaroplastica che, nonostante i segni del tempo, ha regalato alla Clinton uno sguardo molto vivace.

Dopo il piccolo caso creato intorno alle sue rughe, è stato facile per chiunque intuire la ricorsa al botulino per attenuare i segni d’espressione e forse anche qualcosa di più profondo (Filler? Lifting?) per tonificare i tessuti.

Silvio Berlusconi e la chirurgia estetica

Il suo trapianto di capelli (il secondo, quello del 2004) è stato memorabile. Le foto del Cavaliere in abbigliamento easy con una sportivissima bandana a coprire i segni chirurgici ha fatto il giro dei tabloid e dei siti di gossip. Ma ha anche avuto un altro potente effetto: le ripercussioni si sono notate tra gli uomini che, sempre più numerosi, lasciano da parte gli imbarazzi e chiedono al chirurgo plastico “il trapianto capelli di Berlusconi”. E il ri-candidato premier non si è risparmiato nel tempo neanche uno splendido lifting (e forse bisognerebbe parlare al plurale…), perché il suo viso (e collo!) non mostra né cedimenti né pieghe. Chi gli darebbe 72 anni?