Melanina

Cos’è la melanina: struttura e funzione biologica

La melanina è un pigmento biologico naturale prodotto dai melanociti, cellule specializzate situate nello strato basale dell’epidermide. La funzione primaria della melanina è quella di proteggere la pelle dai danni causati dalla radiazione ultravioletta (UV), assorbendola e neutralizzandone gli effetti potenzialmente mutageni. La melanina si suddivide in due principali forme: eumelanina, di colore bruno-nero, più abbondante negli individui con pelle scura, e feomelanina, di colore giallo-rossastro, predominante in soggetti con carnagione chiara e capelli rossi. La produzione di melanina, nota come melanogenesi, è stimolata principalmente dall’esposizione solare e regolata dall’ormone melanocito-stimolante (MSH).

Oltre alla protezione dai raggi UV, la melanina contribuisce alla colorazione della pelle, dei capelli e degli occhi, costituendo così un importante elemento estetico e identitario. Difetti nella produzione o distribuzione della melanina possono determinare condizioni come l’ipopigmentazione (es. vitiligine), iperpigmentazione (es. melasma, lentiggini), o discromie post-infiammatorie, che hanno implicazioni sia estetiche che psicologiche. Inoltre, la concentrazione di melanina influisce sulla risposta della pelle ai trattamenti dermatologici e chirurgici, come laser, peeling chimici e interventi ablativi. Nei pazienti con fototipi scuri (Fitzpatrick IV-VI), un’eccessiva stimolazione della melanina può causare iperpigmentazioni post-trattamento, rendendo necessaria una selezione più attenta delle tecnologie estetiche impiegate.

Alterazioni della melanina: cause, diagnosi e implicazioni estetiche

Le alterazioni nella sintesi o nella distribuzione della melanina possono essere congenite, ormonali, infiammatorie o iatrogene (indotte da farmaci o trattamenti). Tra le cause più comuni di iperpigmentazione troviamo l’eccessiva esposizione al sole, l’uso di contraccettivi ormonali, la gravidanza (melasma o cloasma), l’acne e le infiammazioni cutanee. Le ipomelanosi possono invece derivare da patologie autoimmuni (vitiligine), infezioni fungine (pitiriasi versicolor) o alterazioni genetiche (albinismo).

La diagnosi dermatologica di queste condizioni prevede l’esame obiettivo con l’ausilio di lampada di Wood, dermatoscopia e, nei casi dubbi, biopsia cutanea. La gestione delle alterazioni pigmentarie ha spesso un impatto importante sulla qualità della vita del paziente, specialmente quando le discromie interessano il volto. In ambito estetico, la rimozione o il mascheramento di macchie pigmentarie è una delle richieste più frequenti.

Melanina e chirurgia estetica: impatto su trattamenti e risultati

La presenza e la distribuzione della melanina nella pelle influenzano in modo determinante l’approccio terapeutico in chirurgia e medicina estetica. Nei trattamenti con laser frazionato, ad esempio, la concentrazione di melanina può determinare il rischio di iperpigmentazione post-infiammatoria (PIH), complicanza più frequente nei pazienti con fototipo alto. Per questo motivo, nella Clinica Pallaoro si effettua sempre una valutazione personalizzata del fototipo cutaneo per scegliere la tecnologia più sicura ed efficace.

Nel peeling chimico, la melanina può reagire in modo imprevisto a seconda della profondità del trattamento e della sensibilità individuale, rendendo necessari protocolli di pre-trattamento con agenti schiarenti (es. idrochinone, acido kojico) per evitare esiti iperpigmentati. Anche la microneedling con o senza radiofrequenza può stimolare la melanogenesi se non eseguito correttamente, per questo è importante operare in ambienti medici controllati.

Nei trattamenti di rimodellamento cicatriziale, ad esempio dopo un’acne severa o interventi chirurgici, la risposta della melanina può essere imprevedibile, comportando variazioni cromatiche della cute trattata. La gestione preventiva e post-trattamento è quindi fondamentale per garantire risultati estetici ottimali.

FAQ sulla melanina e trattamenti estetici

La melanina può essere ridotta con trattamenti estetici?
Sì, trattamenti come il laser Q-switched, i peeling chimici e i topici depigmentanti possono ridurre le concentrazioni superficiali di melanina.

I pazienti con pelle scura possono sottoporsi a trattamenti laser?
Sì, ma è necessaria una selezione accurata del tipo di laser e dei parametri utilizzati per evitare iperpigmentazioni post-infiammatorie.

Che ruolo ha la melanina nei trattamenti di ringiovanimento cutaneo?
La melanina è un fattore critico nella scelta della profondità e del tipo di trattamento, per evitare complicanze pigmentarie.

Come si previene l’iperpigmentazione dopo un trattamento estetico?
Con una buona preparazione pre-trattamento, l’uso di schermi solari ad ampio spettro e trattamenti depigmentanti post-procedura.

La melanina influisce sul successo di un peeling chimico?
Sì, la concentrazione di melanina può alterare la risposta al peeling. I pazienti con fototipo alto devono seguire protocolli specifici.

I trattamenti depigmentanti sono permanenti?
No, le macchie possono recidivare con l’esposizione solare o nuovi stimoli ormonali. È importante mantenere la fotoprotezione.

La melanina può interferire con il trucco permanente o la tricopigmentazione?
Sì, il colore finale dell’inchiostro può essere influenzato dalla melanina sottostante, modificando il risultato estetico.

La melanina può essere stimolata in modo controllato?
In alcuni casi, sì. Ad esempio, per ottenere un’abbronzatura uniforme o per trattare zone ipopigmentate con terapie mirate.