Il contenuto di questa pagina è a cura del dott. Carlo Alberto Pallaoro – specialista in chirurgia plastica ed è aggiornato al 17/07/2019. Per informazioni scrivere a info@pallaoro.it.

Post operatorio del lipofilling

Cellule adipose - adipocita.
Modellare il corpo con il lipofilling
lipofilling prima
lipofilling dopo

Le cellule adipose iniettate si trova in un ambiente “ostile”. Sono state estratte dal loro ambiente nativo (liposuzione) e ora hanno bisogno di ossigeno e nutrienti per sopravvivere. Essi possono sopravvivere senza essere in contatto diretto con i vasi sanguigni attraverso il processo denominato “diffusione”, assorbendo sostanze nutritive e ossigeno dal loro ambiente diretto.

Entro le prossime 48 ore dopo la lipoinfiltrazione le cellule hanno bisogno di essere rivascolarizzate (un vaso sanguigno nuovo deve raggiungere l’adipocita e fornire i nutrienti necessari e ossigeno). Il processo di rivascolarizzazione  è chiamato angiogenesi. I pazienti fumatori vedono questo processo fortemente inibito in quanto il fumo ha un effetto negativo sui piccoli vasi sanguigni. Il lipofilling nei fumatori presenta maggiori rischi d’insuccesso e può richiedere più di una seduta.

Il grasso viene iniettato nell’inestetismo da correggere utilizzando una siringa e una cannula sottile. Questo metodo è chiamato “innesto adiposo strutturale”  e inietta cellule grasse in strati differenti per aumentare la rivascolarizzazione. Diversi “strati” di cellule vengono iniettate a diverse  profondità del pannicolo adiposo interessato al rimodellamento.

Progressivamente l’inestetismo viene volumizzato. Si procede con una leggera ipercorrezione che tiene conto del tasso di riassorbimento tipico di questa tecnica evoluta.

L’affascinante processo di angiogenesi si verifica durante la prima settimana dopo il lipofilling. Questo processo è caratterizzato dalla formazione di nuovi vasi sanguigni da vasi sanguigni esistenti. Le cellule infiltrate e rivascolarizzate nelle prime 48 ore hanno una probabilità alta di sopravvivere a lungo termine.

I vasi di nuova formazione sono in crescita e si espandono in una rete che nutre le cellule di grasso infiltrate. Una parte delle cellule iniettate non riescono ad essere sufficientemente alimentate e muoiono.

Nelle settimane successive matura la rete vascolare sanguigna che alimenta le cellule adipose infiltrate. Le cellule che non sono sopravvissute si necrotizzano e saranno riassorbite dal corpo. Le cellule che sono sopravvissute a questo primo periodo sono al sicuro e si svilupperanno normalmente come native (se si verifica un aumento di peso, crescono di volume, se si perde peso, si riducono).

Il risultato finale è un gruppo omogeneo di cellule adipose che sono ben vascolarizzate. Se il riassorbimento è esteso, una seconda sessione di lipofilling potrebbe essere necessaria per ottenere il risultato voluto. Il tasso di riassorbimento dipende dallo stile di vita (abitudine al fumo), l’età e condizioni generali.

Il post operatorio del lipofilling non è particolarmente complicato ma, come per ogni intervento chirurgico, è opportuno che il paziente osservi sempre le indicazioni e prescrizioni del chirurgo.