microfat per aumentare modellare seno

Microfat per modellare e aumentare il seno

L’evoluzione della chirurgia estetica moderna si muove decisamente verso una direzione: la naturalità. Se in passato l’obiettivo primario era spesso l’ottenimento di volumi importanti e talvolta artificiosi, oggi la richiesta prevalente delle pazienti della Clinica Pallaoro riguarda l’armonia, la proporzione e la sensazione tattile indistinguibile dal seno naturale. In questo contesto, l’utilizzo del Microfat per modellare il seno rappresenta una delle frontiere più avanzate della chirurgia rigenerativa. Non si tratta semplicemente di aumentare una taglia, ma di scolpire, raffinare e migliorare la qualità dei tessuti attraverso l’uso sapiente del proprio patrimonio biologico.

A differenza del tradizionale inserimento di protesi in silicone, che rimane il gold standard per aumenti volumetrici significativi, il Microfat (o micro-innesto adiposo) offre un approccio più sfumato e sofisticato. Questa tecnica prevede il prelievo di grasso dal paziente stesso (innesto adiposo autologo), che viene poi lavorato per ottenere particelle di dimensioni ridotte, ideali per correzioni di precisione e per sfruttare il potenziale rigenerativo delle cellule staminali. Nel 2026, grazie a protocolli di purificazione sempre più avanzati, siamo in grado di garantire tassi di attecchimento superiori e risultati estetici estremamente longevi.

Cos’è il microfat e come agisce sui tessuti

Il Microfat è una specifica tipologia di innesto adiposo che si distingue per la dimensione delle particelle di grasso utilizzate. Mentre nel lipofilling tradizionale (o macrofat) si utilizzano cannule di prelievo con fori di diametro maggiore per trasferire lobuli di grasso voluminosi, nella tecnica Microfat seno il grasso viene prelevato mediante cannule multi-foro molto sottili (solitamente tra 1 e 2 millimetri) e successivamente processato per eliminare i residui oleosi e sanguigni.

Il risultato è un “purè” di cellule adipose di altissima qualità, ricco di frazione stromale vascolare, ovvero quella porzione di tessuto che contiene un’alta concentrazione di cellule staminali mesenchimali e fattori di crescita. Quando questo tessuto viene iniettato nel seno, non agisce solo come un riempitivo inerte (filler), ma innesca un processo biologico attivo. Le cellule trapiantate stabiliscono nuove connessioni vascolari con il tessuto ospite, integrandosi perfettamente e migliorando la vascolarizzazione e l’elasticità della cute sovrastante. È questa duplice azione – volumetrica e rigenerativa – a rendere il Microfat una tecnica d’elezione per chi desidera un modellamento del seno raffinato.

Differenze tra microfat, nanofat e lipofilling tradizionale

Per le pazienti è spesso difficile orientarsi tra le diverse terminologie mediche. È fondamentale comprendere che, sebbene la materia prima sia sempre il grasso autologo, la lavorazione ne cambia drasticamente l’utilizzo clinico:

  • Lipofilling Tradizionale (Macrofat): Utilizza lobuli di grasso più grandi. È indicato quando l’obiettivo primario è il volume massivo, come nell’aumento dei glutei o in aumenti del seno di oltre una taglia. Tuttavia, ha un rischio leggermente maggiore di irregolarità se usato in zone superficiali.
  • Microfat: È il punto di equilibrio perfetto per il seno. Le particelle sono abbastanza piccole da poter essere iniettate superficialmente senza creare “grumi”, ma abbastanza consistenti da offrire un aumento di volume moderato e correggere difetti di forma. È la scelta ideale per il modellamento del seno e la correzione di asimmetrie.
  • Nanofat: In questo caso il grasso viene emulsionato e filtrato fino a diventare liquido. Non possiede capacità volumizzante. Il Nanofat è un concentrato puro di cellule staminali utilizzato esclusivamente per la rigenerazione cutanea (miglioramento di cicatrici, texture della pelle, occhiaie scure), ma non serve per aumentare la taglia del seno.

Le candidate ideali per il modellamento seno con microfat

Non tutte le pazienti sono candidate ideali per questa procedura. Il chirurgo della Clinica Pallaoro valuterà attentamente l’anatomia di partenza e le aspettative. Il Microfat seno è particolarmente indicato per:

  • Donne che desiderano un aumento del seno naturale e contenuto (mezza taglia o una taglia), senza l’uso di protesi.
  • Pazienti che presentano una asimmetria mammaria evidente (un seno diverso dall’altro per forma o volume) che necessita di una compensazione precisa.
  • Donne con seno tuberoso (una malformazione congenita), dove il grasso aiuta a distendere la ghiandola costretta e a ridisegnare il polo inferiore.
  • Pazienti che hanno già protesi mammarie ma lamentano il fenomeno del “rippling” (ondulazioni visibili della protesi sotto la pelle) o bordi della protesi troppo evidenti. Qui il Microfat agisce come un camouflage perfetto, ispessendo i tessuti di copertura.
  • Chi cerca un miglioramento del décolleté svuotato a seguito di allattamento o dimagrimento, ripristinando la pienezza del polo superiore.

Sicurezza oncologica e screening mammografico

Un tema di cruciale importanza, che trattiamo con la massima trasparenza, riguarda la relazione tra lipofilling al seno e salute oncologica. La letteratura scientifica internazionale attuale conferma che l’innesto di tessuto adiposo non aumenta il rischio di sviluppare tumore al seno, né favorisce le recidive in pazienti precedentemente trattate.

Una preoccupazione frequente riguarda le interferenze con la mammografia. In passato, si temeva che le calcificazioni derivanti dalla necrosi di piccole quantità di grasso (cisti oleose) potessero essere confuse con le microcalcificazioni spia di un tumore. Oggi, grazie alla moderna radiologia digitale e all’ecografia ad alta risoluzione, un radiologo esperto è perfettamente in grado di distinguere le calcificazioni benigne post-lipofilling (che hanno un aspetto a “guscio d’uovo” o rotondeggiante) dalle microcalcificazioni maligne (che appaiono come polvere irregolare).

È comunque fondamentale che la paziente informi sempre il radiologo di essersi sottoposta a un intervento di Microfat seno prima di ogni controllo. Alla Clinica Pallaoro raccomandiamo sempre una mammografia pre-operatoria per accertare la salute della ghiandola e avere un quadro di riferimento (baseline) per i controlli futuri.

La procedura: dal prelievo all’innesto del grasso autologo

L’intervento di Microfat è una procedura chirurgica meticolosa che si svolge solitamente in regime di Day Surgery con sedazione profonda e anestesia locale, garantendo il massimo comfort e un risveglio rapido.

  1. Prelievo (Liposuzione): Si individua l’area donatrice (fianchi, addome, interno cosce o ginocchia) dove è presente un accumulo adiposo. Attraverso micro-incisioni, si inserisce una cannula specifica per prelevare il grasso con una pressione negativa delicata, per non danneggiare le cellule vitali.
  2. Processazione: Il grasso prelevato non viene iniettato immediatamente. Viene sottoposto a lavaggio, sedimentazione o centrifugazione (a seconda del protocollo specifico) per separare le cellule adipose vitali dai fluidi di scarto (sangue, olio, anestetico). Per il Microfat, si esegue un ulteriore passaggio di sminuzzamento delicato.
  3. Innesto: Utilizzando cannule sottilissime, il chirurgo inietta il grasso nel seno attraverso micro-tunnel. Il segreto per un risultato duraturo è la tecnica “a goccia”: depositare piccolissime quantità di grasso in piani diversi (sottocutaneo, intramuscolare, perighiandolare) per garantire che ogni cellula sia circondata da tessuto vascolarizzato che possa nutrirla.
microfat per aumentare modellare seno

Vantaggi estetici e rigenerativi della tecnica

Il vantaggio primario del Microfat seno risiede nella sua totale biocompatibilità: non esiste rischio di rigetto o reazione allergica, poiché il materiale di riempimento appartiene alla paziente stessa. Dal punto di vista estetico, il risultato è di una naturalezza assoluta. Al tatto, il seno trattato con Microfat è indistinguibile da un seno non operato; è morbido, caldo e si muove naturalmente con il corpo. Non ci sono le cicatrici tipiche della mastoplastica additiva, ma solo minuscoli segni di ingresso delle cannule (2-3 mm) che sbiadiscono nel tempo.

Inoltre, l’aspetto rigenerativo non va sottovalutato. Le cellule staminali presenti nel Microfat migliorano visibilmente la qualità della pelle sovrastante, che appare più tonica, luminosa e compatta. Questo è un vantaggio enorme per pazienti con cute sottile, smagliature o tessuti danneggiati da precedenti radioterapie o interventi chirurgici.

Cosa aspettarsi durante il recupero post operatorio

Il recupero dopo un intervento di Microfat per modellare il seno è generalmente più rapido rispetto all’inserimento di protesi, poiché non vi è scollamento muscolare né tensione cutanea eccessiva. Tuttavia, è normale aspettarsi gonfiore (edema) ed ecchimosi (lividi) sia nella zona di prelievo (liposuzione) che sul seno.

Il dolore è solitamente ben controllabile con comuni analgesici e viene spesso descritto più come un indolenzimento simile a quello post-palestra. La paziente dovrà indossare una guaina compressiva sulle zone di prelievo per circa 3-4 settimane per favorire il riadattamento della pelle, e un reggiseno sportivo contenitivo ma non troppo stretto sul seno, per non comprimere il grasso appena innestato e permetterne la vascolarizzazione. Il ritorno alle normali attività lavorative (sedentarie) avviene solitamente in 3-5 giorni, mentre per l’attività sportiva intensa è preferibile attendere un mese.

Risultati a lungo termine e riassorbimento del grasso

È fondamentale gestire correttamente le aspettative riguardo alla stabilità del volume. Il grasso è un tessuto vivo: una volta trasferito, deve “attecchire” per sopravvivere. Fisiologicamente, una parte del grasso iniettato (stimata tra il 20% e il 30%) va incontro a riassorbimento nei primi 3-4 mesi post-operatori. Il volume che rimane dopo questo periodo è da considerarsi permanente. Per questo motivo, il chirurgo della Clinica Pallaoro tende spesso a iper-correggere leggermente il volume durante l’intervento, anticipando questa perdita fisiologica.

Essendo cellule adipose vive, il seno trattato con Microfat seguirà le naturali variazioni di peso della paziente: se la paziente ingrassa, il seno aumenterà di volume; se dimagrisce, si ridurrà. Per mantenere il risultato estetico ottimale nel tempo, è consigliabile mantenere un peso corporeo stabile. In alcuni casi, per raggiungere il volume desiderato, potrebbe essere necessario pianificare una seconda seduta a distanza di 6 mesi.

FAQ – Domande frequenti sul microfat al seno

Il microfat al seno interferisce con i controlli oncologici futuri? No, sebbene il grasso possa creare piccole calcificazioni benigne, un radiologo esperto e strumentazioni moderne (mammografia digitale, ecografia, RMN) distinguono chiaramente questi esiti da lesioni sospette. Non aumenta il rischio di cancro al seno.

Quanto dura il risultato del modellamento con microfat? Il grasso che attecchisce (dopo circa 3-4 mesi dall’intervento) diventa parte integrante del seno e il risultato è permanente. Tuttavia, il seno subirà i normali processi di invecchiamento e variazioni di peso.

Posso ottenere un seno molto grande con questa tecnica? No, il Microfat è ideale per aumenti moderati (circa una taglia), correzioni di forma e asimmetrie. Per grandi aumenti volumetrici, le protesi mammarie restano la soluzione indicata, oppure si può optare per una tecnica ibrida (protesi + lipofilling).

Resteranno cicatrici visibili sul seno? No, l’intervento non prevede incisioni col bisturi come nella mastoplastica tradizionale. Vengono utilizzati solo micro-fori per l’ingresso delle cannule, che guariscono diventando praticamente invisibili.