Rischio del trapianto dei capelli Sanguinamento eccessivo
Affrontiamo questo tema con informazioni generali per poi approfondire la tecnica Micro FUE. Il cuoio capelluto è una zona del corpo molto irrorata di sangue e di conseguenza il sanguinamento in caso di incisione è importante. Se il trapianto viene eseguito con la tecnica dell’escissione del cuoio capelluto, il rischio di sanguinamenti importanti è alto. Con la tecnica FUE, il sanguinamento sarà minore ma dipenderà anche dal diametro del punch impiegato.
L’eccessivo sanguinamento nel trapianto di capelli non è temuto come complicanza emorragica che può causare problemi seri al paziente. Si tratta invece del problema legato all’impianto dei capelli che con l’eccessivo sanguinamento vengono espulsi e non attecchiscono correttamente.
La tecnica Micro FUE HD impiega un punch 66% più piccolo della media impiegata in Italia per cui la “incisione” attuato con tale strumento è simile a quella di un ago di medio calibro.
Trapianto capelli: Ridurre il rischio di eccessivo sanguinamento
Per ridurre il rischio di eccessivo sanguinamento sono funzionali le seguenti attività:
- Eseguire una corretta anamnesi approfondendo anche problemi di pressione arteriosa alta
- Sospendere se possibile l’assunzione di farmaci anticoagulanti che aumentano il rischio di emorragia
- Utilizzare un protocollo anestesiologico che preveda l’infiltrazione di epinefrina. Questo farmaco produce vasocostrizione locale riducendo quindi temporaneamente l’afflusso di sangue nella zona operata.
Tutti i rischi possono essere ridotti – anche se non del tutto annullati – grazie a specifici accorgimenti.
Se si verifica questa complicanza diventa difficile l’impianto delle unità follicolari che potrebbero essere espulse proprio dal sangue.
Cosa fare se la complicanza “eccessivo sanguinamento” si è verificata?
Quando si verifica un eccessivo sanguinamento durante l’intervento di trapianto dei capelli è opportuno aumentare marginalmente l’infiltrazione di epinefrina per ridurre l’afflusso di sangue nella zona interessata all’intervento. L’anestesista dovrà verificare la pressione arteriosa perché se elevata può essere causa di sanguinamento. Se invece il paziente è anticoagulato, bisognerà procedere l’intervento con un ritmo minore ed esercitando una decisa pressione sui punti di sanguinamento per facilitare la coagulazione.