testosterone

Cosa è il testosterone?

Il testosterone nell’uomo è responsabile dello sviluppo degli organi sessuali (differenziazione del testicolo e di tutto l’apparato genitale) e dei cosiddetti  caratteri sessuali secondari (barba, peli, timbro della voce e forza muscolare). Il testosterone durante l’età dello sviluppo è rilevante anche sullo sviluppo osseo scheletrico, limitando l’eccessivo allungamento delle ossa lunghe ed evitando in questo modo una crescita spropositata degli arti.

Nell’uomo adulto il livello di testosterone è estremamente importante per quanto riguarda la vita sessuale, l’apparato muscolo scheletrico, la vitalità e la buona salute, intesa soprattutto come protezione da malattie metaboliche come ipertensione e diabete mellito e secondo recenti studi anche sulla depressione.

Questo ormone androgeno contribuisce a garantire la fertilità maschile perché stimola la maturazione degli spermatozoi nei testicoli. Regola inoltre la qualità e quantità dello sperma prodotto.  Nell’uomo la produzione giornaliera di dell’ormone in questione  varia dai 5 ai 7 milligrammi. Quando il soggetto raggiunge i 30 anni d’età, il livello di testosterone tende a diminuire annualmente di circa 1%.

Il testosterone regola anche il desiderio e la soddisfazione sessuale. Un deficit di libido è spesso associato a una disfunzione del testosterone. Ciò è stato evidenziato anche per il desiderio sessuale femminile a seguito della sua diminuzione nel periodo post-menopausale. Il testosterone è utilizzato farmacologicamente sia in uomini sia in donne, qualora vi siano alterazioni nei suoi livelli.

Funzioni del testosterone

Il testosterone svolge un importante ruolo che varia nelle diverse epoche della vita:

  • Prenatalità: sviluppo dell’apparato genitale esteriore
  • Prima della pubertà: condizionamento della condotta

Pubertà: raggiungimento della piena maturazione degli organi genitali esteriori, insorgere di barba, baffi, peli e cambiamento del tono di voce (compaiono insomma tutti i caratteri sessuali definiti secondari), aumento dell’altezza e incremento della massa muscolare. In questo stadio della vita il testosterone ha effetti anche sulla psiche contribuendo allo sviluppo della libido e incrementando l’aggressività.

Età adulta: il testosterone continua a sostenere la presenza di peli o al contrario svolge un ruolo fondamentale nella comparsa della calvizie. Consente la conservazione delle peculiarità sessuali secondarie. In questa fase il testosterone è responsabile della presenza di libido ed è alla base dei comportamenti. Anche la gametogenesi è controllata da questo ormone. Il testosterone prende parte attiva anche nell’ematopoiesi (cioè nella formazione dei corpuscoli del sangue) poiché è in grado di accrescere la produzione di EPO incaricata di regolare la produzione di globuli rossi nel midollo osseo.

A differenza di ciò che si potrebbe pensare tale ormone, in proporzioni minori, è presente anche nelle donne dove svolge un importante azione.

Sintesi e secrezione del testosterone

La produzione di testosterone osserva un ciclo di 24 ore, ed è intorno alle due/tre del mattino che si può osservare la sua maggiore presenza nel sangue. Durante il resto della giornata invece se ne registra un calo.

La sua sintesi è possibile attraverso il colesterolo:

Colesterolo → Pregnenolone → DHEA → Androstenedione →Testosterone

È solo il 2% del testosterone prodotto che è libero di circolare nel sangue (percentuale che nelle donne si abbassa all’1), perché la quantità restante è si presente nell’organismo ma sotto forma di legami in particolare risulta al 45% presente nelle proteine incaricate di trasportare gli ormoni sessuali e nel 53% nell’albumina. In questi concatenamenti esso risulta inattivo ed è solo su espressa richiesta del metabolismo che fuoriesce dal legame risultando disponibile nelle cellule e nella regolazione della trascrizione genica.

Qualora nel corpo circolasse una maggiore quantità di tale ormone verrebbe immediatamente trasformato in estradiolo (ormone femminile) ad opera di un enzima (aromatasi), un’operazione che si svolge nel tessuto adiposo e nel sistema nervoso centrale.

La medesima azione di disinnesco del testosterone è svolata anche dall’estradiolo che porta l’ipotalamo a secernere GnRH il quale ha il compito di abbassare la produzione di LH e dunque di diminuire la sintesi si testosterone all’interno dell’apparato riproduttore maschile (in particolare testicoli).

Da questi concetti sulla sintesi e l’inibizione del testosterone è possibile trarre due importanti conclusioni:

capire quanto testosterone circoli nel corpo non è possibile attraverso una comune analisi del sangue. Infatti i tradizionali test di laboratorio riescono a fornire un quadro generale sul metabolismo degli ormoni androgeni e non possono stimare la quantità di testosterone che è in libera circolazione, rilevabile solo da test più specifici e più dispendiosi.

Un eccesso di testosterone verrebbe combattuto dal corpo che lo inibirebbe (almeno in parte) convertendolo in ormone femminile, in particolare in estradiolo, il quale ha la funzione di far depositare l’adipe in determinate aree del corpo, come ad esempio il seno. Ecco allora che una massiccia presenza di ormone maschile finirebbe per trasformare il corpo in maniera opposta a quella attesa.

Prevenzione dell’alopecia androgenetica

La prevenzione dell’alopecia androgenetica si concentra su misure che possono minimizzare il rischio o rallentare la progressione della perdita dei capelli. Sebbene non sia sempre possibile prevenire completamente questa condizione, adottare un approccio proattivo può fare una grande differenza. Ecco alcune strategie estese:

  • Dieta equilibrata: Consumare una dieta ricca di proteine, vitamine (specialmente A, C, D, E) e minerali come ferro e zinco può sostenere la salute dei capelli. Alimenti come spinaci, semi di zucca, carne magra e pesce sono ottimi per il nutrimento dei capelli.
  • Esercizio fisico regolare: L’attività fisica non solo migliora la circolazione sanguigna, che è vitale per nutrire i follicoli piliferi, ma aiuta anche a ridurre lo stress, un noto fattore che può contribuire alla perdita dei capelli.
  • Gestione dello stress: Tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga, e l’esercizio fisico possono aiutare a gestire lo stress, che a sua volta può ridurre l’impatto sul ciclo di vita dei capelli.
  • Evitare sostanze dannose: Fumare e il consumo eccessivo di alcol hanno dimostrato di avere un impatto negativo sulla salute dei capelli. Ridurre o eliminare queste abitudini può contribuire a migliorare la salute dei capelli.
  • Cura dei capelli: Evitare trattamenti chimici aggressivi e styling con calore elevato che possono danneggiare i capelli e aggravare la perdita dei capelli. Scegliere prodotti delicati e adatti al proprio tipo di capelli.
  • Diagnosi precoce: Consultare un dermatologo o un tricologo non appena si notano segni di diradamento o perdita dei capelli può permettere di iniziare trattamenti che possono rallentare o fermare la progressione della condizione.

Cura dell’alopecia androgenetica estesa

Quando si tratta di trattare l’alopecia androgenetica, le opzioni sono varie e dipendono dalla severità della condizione e dalla risposta individuale al trattamento.

  • Farmaci: La finasteride è un trattamento orale che inibisce la conversione del testosterone in DHT, richiede prescrizione medica e è generalmente più efficace nel rallentare la perdita dei capelli piuttosto che nella ricrescita. Il minoxidil è disponibile come soluzione topica o schiuma e può essere usato da uomini e donne; stimola la crescita dei capelli e migliora lo spessore dei capelli esistenti.
  • PRP (Plasma Ricco di Piastrine): Questo trattamento basato sul Plasma Ricco di Piastrine sfrutta il potenziale rigenerativo del plasma del paziente per stimolare la crescita dei capelli. Consiste in più sessioni in cui il plasma, arricchito di piastrine, viene iniettato nel cuoio capelluto.
  • Trapianto di Capelli: I metodi moderni di trapianto capelli, come la tecnica Micro FUE (Follicular Unit Extraction)  permettono risultati naturali e meno invasivi rispetto alle tecniche più vecchie. Questo approccio chirurgico è particolarmente indicato per casi di perdita di capelli avanzata.