Verruche genitali: Cosa sono?

Ad esserne infetta sarebbe il 50% della popolazione con una vita sessuale attiva. Si tratta delle verruche genitali, note in medicina con il nome di condilomi acuminati. Buona parte delle persone affette però ne sarebbe allo scuro perché questa lesione può essere del tutto asintomatica. Questo fa si che le verruche genitali siano una fra le più diffuse malattie veneree.

Altre volte però la loro presenza è associata a un forte disagio psicofisico. Dal punto di vista della sintomatologia corporea i condilomi acuminati che danno luogo a irritazioni pruriginose, rossore e rigonfiamento, mentre dal punto di vista psicologico inducono il soggetto infetto a provare stati di vergogna e imbarazzo. Tuttavia anche in presenza di una sintomatologia come quella appena descritta è quello delle verruche genitali è un problema esclusivamente legato alla pelle e non possono essere considerate rappresentazione di altre patologie correlate.

Alla vista e al tatto esse si presentano come sporgenze granulose che infestano la pelle e/o le mucose dell’apparato genitale sia maschile che femminile.

verruche genitali

Verruche genitali generate da un virus (cause)

La ricerca medica ha evidenziato l’esistenza di 70 diverse tipologie di Papilloma virus umano (HPV), due di questi ceppi sono i responsabili dell’insorgenza delle verruche genitali (nello specifico la responsabilità è nei ceppi 6 e 11). Dunque alla base delle verruche genitali vi è il virus responsabile anche di altre tipologie di verruche. Come le verruche delle altre specie anche in questo caso siamo di fronte ad una lesione con un tasso di contagiosità estremamente elevato, ma a differenza delle altre tipologie per le verruche genitali il principale veicolo di diffusione risiede nell’atto sessuale.

È bene sapere che nonostante si tratti di un’affezione inserita a pieno titolo nella categoria delle malattie veneree vi sono soggetti che rimangono assolutamente immuni anche dopo aver consumato un rapporto con persone contagiate. A impedire il contagio è probabilmente un sistema immunitario altamente efficiente è infatti clinicamente dimostrato che persone immunocompromesse siano più vulnerabili e maggiormente esposte al contagio.

Sintomi delle verruche genitali

Ci vogliono dai 30 ai 180 giorni affinché il virus, una volta contratto, si manifesti in verruca. È il così detto tempo di incubazione. Trascorso questo periodo è possibile osservare un ispessimento della pelle che si gonfia e diviene ruvido. I condilomi acuminati possono infettare sia l’apparato genitale femminile che quello maschile. Negli uomini le zone maggiormente colpite sono la parte finale del pene (glande e meato uretrale), il frenulo, l’asta del membro e infine il solco balano prepuziale. L’apparato genitale femminile è più colpito nella parte esterna ossia nella vulva, ma anche nella vagina e infine nel collo dell’utero.

La dolorabilità e la grandezza di queste escrescenze è del tutto variabile. A volte asintomatiche fin dal loro apparire possono in altri casi provocare bruciore, rossore e forte prurito. A volte di dimensioni ridotte tanto da non essere percepibili alla vista altre volte si presentano in gruppi o agglomerati piuttosto appariscenti.

Anche il cavo orale può essere interessato da tale affezione, il contagio anche in questo caso è di tipo sessuale. Il virus infatti passa dalla zona genitale a quella orale dopo un contatto diretto.

Vi è una categoria di donne in cui le verruche genitali possono causare i maggiori problemi: si tratta delle donne in gravidanza. Durante il delicato periodo della gestazione infatti le verruche, che sorgono in un’area soggetta a forte dilatazione, possono aumentare il loro volume e finire con il provocare problemi urinari di gravità anche severa. Non solo, queste formazioni possono anche compromettere l’elasticità dei tessuti e interferire dunque con il parto stesso. Non vi sarebbero invece possibilità di contagio del feto, sono estremamente rari infatti i casi in cui il neonato presenti verruche a carico del cavo orale. Tuttavia in questo remoto caso sarà compito dell’equipe medica predisporre un intervento chirurgico al fine di rimuovere l’infezione dalla bocca del piccolo ed evitare problemi di ostruzioni respiratorie.

Verruche genitali e neoplasia della cervice

Può una verruca genitale degenerare fino a trasformarsi in tumore? A generare la domanda è il fatto che responsabile delle verruche genitali e del tumore alla cervice uterina sia sempre il papilloma virus umano. Come si è visto però tale virus ha 70 diversi ceppi e quelli responsabili delle verruche genitali non sono gli stessi che provocano la neoplasia al collo dell’utero. Le verruche genitali infatti sono piccole ferite neoplastiche di tipo benigno che solo raramente possono degenerare in neoplasie. Tuttavia vi sono alcune categorie che risultano più a rischio come ad esempio pazienti con patologie che rendono deficitario il sistema immunitario, fra cui i malati di AIDS, o i soggetti che hanno già sviluppato forme di cancro o che sono stati sottoposti a trapianto. Non solo la coabitazione di due ceppi diversi di virus HPV può aumentare il rischio di degenerazione.

Nonostante l’irrilevante incidenza clinica della degenerazione delle verruche genitali in tumore è sempre consigliato sottoporsi a pap test. Questo esame diagnostico, indolore, va effettuato nelle donne a partire dai 25 anni di età e va ripetuto ogni tre anni. Si tratta di un utile strumento per la prevenzione del tumore alla cervice.

Diagnosi della verruca genitale

A causa delle piccole dimensioni, dei luoghi in cui sorgono e della loro assenza di sintomi, le verruche genitali non sono facilmente diagnosticabili. Un solo esame obiettivo spesso non è sufficiente al medico per emettere una diagnosi certa. Così il medico preleverà un piccolo pezzo di escrescenza che sarà poi sottoposto ad analisi di laboratorio (biopsia) per accertarne la natura. A volte prima di emettere una diagnosi certa il personale medico può decidere di sbiancare ambulatorialmente l’escrescenza applicandovi sopra una soluzione a base di acido acetico. Questo sistema serve a rendere più visibile la verruca.

Utile a mettere in rilievo eventuali segni della presenza di tumore del collo dell’utero è il pap test, da effettuarsi nelle donne sopra i 25 anni di età con cadenza triennale. Con la medesima finalità vi è ora anche un altro esame diagnostico che analizza l’HPV per sierotipi a maggiore potenziale maligno. Può essere effettuato a partire dai 30-35 anni di età.  Solo in caso emergano esiti positivi sarà necessario effettuare una colposcopia per accertare l’esistenza di una degenerazione cancerosa a carico del collo dell’utero.

Trattamento della verruca genitale

Come accade per tutte le altre tipologie di verruca anche quelle genitali hanno un’alta possibilità di risolversi in maniera del tutto spontanea. Tuttavia nei soggetti in particolari condizioni cliniche, per esempio compromissione del sistema immunitario, hanno bisogno di supporto per sconfiggere il virus del papilloma e liberarsi così dalle verruche. Tale supporto arriva dai trattamenti farmacologico e chirurgico. Quest’ultimi risultano essenziali anche nei casi di recidiva.

Per quanto riguarda i trattamenti chirurgici vi sono più soluzioni praticabili. Le verruche genitali per esempio possono essere sottoposte ad una pratica chiamata criogenia durante la quale viene tamponata la zona infetta con dell’azoto liquido. Con questa prassi si ottiene il congelamento dell’escrescenza che viene poi rimossa. Altri metodi chirurgici sono la chirurgia laser con cui di fatto si evaporano (senza dolore e senza intaccare i tessuti sani circostanti) i capillari da cui la verruca trova sostentamento, privata della linfa vitale essa muore e infine l’elettrocoagulazione che sfrutta la corrente elettrica alternata per bruciare il condiloma acuminato e l’escissione chirurgica con la quale si asporta l’escrescenza.

Tuttavia la prima e più importante terapia rimane la prevenzione che si può ottenere mettendo in pratica alcune semplici regole:

  • Mantenere una meticolosa igiene intima
  • Non irritare la zona con creme profumate
  • Per la pulizia delle zone genitali è sempre utile utilizzare detergenti naturali e delicati, mai troppo aggressivi
  • Utilizzare indumenti che facciano traspirare la pelle e che non risultino troppo stretti
  • Avere sempre rapporti sessuali protetti, soprattutto in presenza di partner diversi