Verruche piane: Cosa sono?
Le verruche piane assomigliano ad una lenticchia: sono lesioni tonde con un diametro di pochi millimetri e un colore che tende al giallo marrone. Infettano principalmente mani (dorso e dita) e viso e tendono a presentarsi in gruppo, il contagio di una sola verruca è assai raro poiché si autoinoculano (è cioè il soggetto stesso che, seppur in maniera involontaria, trasporta la lesione in zone sane della cute). Sono maggiormente diffuse fra bambini e giovani adulti.
A generare le verruche piane è il virus dell’HIP ovvero del Papilloma virus umano. Affinché la pelle sana si infetti è necessario che venga a contatto con una zona già lesionata. Ambienti con temperature e umidità elevate sono un alleato per il virus, che in tali condizioni attecchisce più facilmente.
Il trattamento chirurgico o farmacologico sono indicati per l’eliminazione in tempi brevi di questa lesione benigna della pelle e soprattutto per evitare che essa possa espandersi coinvolgendo più zone. È bene tuttavia sapere che tendenzialmente l’infezione da HIP tende a risolversi spontaneamente.
Papilloma umano: il virus responsabile delle verruche
In medicina sono stati isolati oltre 70 ceppi di papilloma virus ed è stato accertato che 4 di essi sono responsabili dell’insorgenza delle verruche piane (si tratta dei ceppi virali 3, 10, 28 e 49). È la loro azione che provoca l’accrescimento delle cellule dell’epidermide che sfocia successivamente nella lesione. La verruca non appare immediatamente, ci vuole infatti un periodo di incubazione che varia fra uno e otto mesi, affinché il virus pur essendo presente nel soggetto, si attivi e scateni la verruca.
Perché la pelle sana contragga il virus è necessario però che si verifichino alcune condizioni quali:
- Toccare direttamente o venire a contatto con zone in cui è già presente la verruca.
- Venire a contatto con superfici che abbiano subito una contaminazione. Sono soprattutto i luoghi molto affollati, tendenzialmente con temperature e tasso di umidità elevati a favorire l’attività del virus (si pensi principalmente a piscine, palestre, docce e saune). Inoltre dove sono presenti queste caratteristiche di umidità e calore la pelle è più contagiabile poiché va incontro ad un processo di macerazione che ne abbassa le difese.
Autoinoculazione
Questa tipologia di contagio avviene tramite il soggetto stesso che, seppur in maniera involontaria, trasporta la lesione in zone sane della cute.
Vi sono poi altri fattori che contribuiscono alla proliferazione delle verruche piane come ad esempio un deficit immunologico e in generale un disordine dell’organismo. Infatti patologie quali l’Aids o pazienti sottoposti a trapianto di organi o ancora soggetti con malfunzionamento del sistema immunitario risultano più esposti al contagio. Anche disordini a carico dell’apparato endocrino, piuttosto che stress emotivo o altre problemi psicofisici sembrano esporre maggiormente l’essere umano. Da ciò emerge che vi è una correlazione diretta fra la capacità del nostro corpo di difendersi e l’insorgenza del virus. Individui che per uno dei citati motivi hanno un sistema immunitario indebolito risultano più esposti al contagio, mentre quelli con un’immunità integra respingeranno l’attacco del virus neutralizzandolo e impedendo che si formino le verruche.
Non è solo l’apparato endocrino a contrastare l’HIP. Infatti a livello locale lo stato di salute della pelle risulta fondamentale per fornire una prima barriera contro l’attacco. Non è un caso che una cute lesionata (abrasioni, traumi, macerazione etc) rappresenti un ingresso agevolato per l’inoculazione del papilloma virus. Ecco perché è sempre opportuno negli ambienti più a rischio indossare ciabatte o comunque proteggere le estremità.
Si è visto in precedenza come le verruche piane tendano a localizzarsi su viso, dorso e dita delle mani, tuttavia quello piano è solo un tipo di verruca, ve ne sono infatti molte altre tipologie che cambiano per forma e luogo su cui appaiono, fra le più note vi sono le verruche comuni, quelle genitali, quelle a mosaico e le filiformi.
Verruche piane: Sintomi
Piccole macchie piatte, con un diametro compreso fra i due e i cinque millimetri e un colore che varia dal giallo al marrone chiaro. È questa la descrizione delle verruche piane definite anche lesioni lenticolari o papulari in virtù della loro forma molto simile appunto a quella di una lenticchia. Queste formazioni cutanee benigne sono solite apparire sulla pelle del viso o su quella del dorso e delle dita della mano spesso seguono i bordi di una ferita sorta a causa di sfregamento e tendenzialmente si presentano in formazioni multiple. Non provocano dolore e non è raro che possano risolversi spontaneamente. Tuttavia potrebbero presentarsi in numero massiccio e rappresentare dunque un problema di tipo estetico.
Per diagnosticare la presenza di queste lesioni è sufficiente un esame clinico, solo in pochissimi casi è necessario un approfondimento che contempli una biopsia.
Generalmente le verruche appaiono al loro interno punteggiate di nero a causa delle piccole emorragie dei vasi sanguigni che provocano durante la crescita mentre il loro taglio provoca una perdita di sangue copiosa.
Non è raro che questa tipologia di lesione possa risolversi in maniera autonoma senza che sia necessario alcun tipo di terapia, ma può verificarsi anche il contrario e sono molti i casi in cui tali formazioni benigne infettano la pelle per lunghi periodi e si presentano come recidiva nelle stesse porzioni di cute anche se trattate. Così come per l’insorgere delle verruche anche per la presenza delle recidive un sistema immunitario indebolito contribuisce alla loro insistenza.
Verruche piane: Trattamento
Ci sono diversi metodi per trattare o rimuovere la verruca. E’ possibile che dopo un periodo di tempo la verruca scompaia addirittura da sola. In alcuni casi avviene però la diffusione della lesione e quindi è sempre consigliabile eliminare la verruca. Tra le varie tecniche disponibili c’è la criochirurgia, la chirurgia laser e la diatermocoagulazione.
Alla Clinica Pallaoro viene esclusivamente impiegato il laser per rimuovere le verruche. Con questa tecnica avviene l’evaporazione precisa e selettiva dei tessuti interessati. La recidiva con la rimozione della verruca laser è molto meno probabile e quindi si tratta di una terapia chirurgica altamente risolutiva.
Nei casi in cui la recidiva sia alta o il numero di verruche che infettano la pelle del paziente siano elevate è possibile che il medico prescriva una terapia che prevede l’utilizzo di farmaci in grado di agire sul sistema immunitario (immunoregolatori).
Verruche piane di dimensioni contenute e struttura piatta, generalmente si presentano al tatto come lisce e alla vista come lesioni rosa-giallo con venature marroni. Viso, parte esterna delle mani (dorso), ma anche ginocchia e braccia sono queste le zone del corpo maggiormente colpite da questa tipologia di verruche. Una loro caratteristica è di non dar luogo a fastidi o sintomi, per questo non sono semplici da diagnosticare. Non è raro che si presentino con una struttura a grappolo.
Norme per evitare il contagio
Seguendo delle regole basilari è possibile evitare di contrarre le verruche:
- Non toccare zone in cui sono presenti verruche e tenere isolate le verruche presenti sul proprio corpo (frequenti i casi di autoinoculazione, ovvero di auto contagio da pelle lesionata a pelle sana. Attenzione anche al grattarsi. Questo gesto infatti potrebbe letteralmente spandere il virus).
- Curare la pelle: una pelle sana rappresenta la prima e più efficace barriera contro il papilloma virus
- Indossare sempre ciabatte nei luoghi promiscui come piscine, saune, docce pubbliche, spogliatoi
- Non condividere attrezzi per manicure e pedicure e quando a prendersi cura delle nostre mani e dei nostri piedi sono altre persone pretendere che tali attrezzi siano stati precedentemente sterilizzati. Anche scarpe e biancheria devono essere utilizzati in maniera esclusiva.
- Evitare il più possibile calzature che impediscano al piede di traspirare. Anche un’eccessiva sudorazione, oltre che una inadeguata asciugatura delle estremità, contribuisce al processo di macerazione che abbassa le difese della cute e rappresenta un ingresso privilegiato per il virus.