
Le cicatrici della blefaroplastica
La blefaroplastica è un intervento di chirurgia estetica sempre più richiesto da chi desidera ringiovanire lo sguardo eliminando l’eccesso di pelle e le borse palpebrali. Uno degli aspetti più discussi e ricercati dai pazienti riguarda le cicatrici che possono derivare dall’intervento. È naturale, infatti, chiedersi se e quanto le cicatrici della blefaroplastica saranno visibili, quanto tempo impiegheranno a guarire e in che modo potranno evolversi nel tempo. La buona notizia è che, se eseguita da mani esperte e seguendo correttamente il decorso post-operatorio, la blefaroplastica lascia cicatrici minime e ben nascoste, spesso quasi impercettibili dopo la guarigione.
In questa pagina analizzeremo in modo chiaro e dettagliato tutto ciò che riguarda le cicatrici della blefaroplastica: la loro posizione, l’aspetto nelle diverse fasi del recupero, i fattori che ne influenzano la visibilità e le buone pratiche per favorire una cicatrizzazione ottimale. Capire come e dove si formano le cicatrici aiuta i pazienti a vivere l’intervento con maggiore serenità, consapevoli dei risultati raggiungibili.
Presso la Clinica Pallaoro, l’approccio altamente specializzato e personalizzato alla blefaroplastica mira a ottenere risultati armoniosi e naturali, minimizzando ogni segno visibile dell’intervento. Grazie all’utilizzo di tecniche microchirurgiche e all’attenzione per i dettagli, le cicatrici vengono posizionate strategicamente nelle pieghe naturali delle palpebre, rendendole difficilmente rilevabili anche a distanza ravvicinata.
Dove si trovano le cicatrici della blefaroplastica?
Le cicatrici variano in base al tipo di blefaroplastica eseguita e alla tecnica chirurgica utilizzata. Comprendere esattamente dove vengono effettuate le incisioni è fondamentale per ridurre l’ansia preoperatoria e per avere aspettative realistiche sui risultati estetici.
- Nella blefaroplastica superiore, l’incisione viene effettuata con precisione lungo la piega naturale della palpebra superiore. Questo solco anatomico permette al chirurgo di nascondere perfettamente la cicatrice, rendendola praticamente invisibile a occhi aperti. Inoltre, questa posizione consente di accedere in modo efficace alle strutture da correggere (cute in eccesso e borse adipose), assicurando un risultato sia funzionale che estetico. Con il passare del tempo, la linea dell’incisione si attenua sempre di più, diventando una sottile traccia spesso impercettibile anche a distanza ravvicinata.
- Nella blefaroplastica inferiore, si può ricorrere a due approcci distinti, scelti in base alla quantità di pelle in eccesso e alla presenza di borse palpebrali:
- La tecnica sottocigliare prevede un’incisione effettuata appena al di sotto della linea delle ciglia inferiori. Questa posizione garantisce un’ottima mimetizzazione della cicatrice, che con la guarigione tende a schiarirsi progressivamente. È particolarmente utile nei casi in cui si renda necessario rimuovere anche un eccesso cutaneo.
- La tecnica transcongiuntivale, invece, si esegue dall’interno della palpebra inferiore, evitando del tutto la cute esterna. Questo approccio non lascia alcuna cicatrice visibile esternamente ed è indicato per pazienti giovani o con buona elasticità cutanea, dove si interviene esclusivamente sulle borse adipose.
In entrambi gli approcci, l’obiettivo è quello di realizzare incisioni minime e strategicamente posizionate, in modo da offrire risultati estetici ottimali senza compromettere l’armonia dello sguardo. Un’attenta valutazione preoperatoria consente di personalizzare la tecnica in base alla morfologia del volto e alle esigenze specifiche del paziente.

La blefaroplastica lascia cicatrici nascoste o poco visibili. Sono posizionate nelle pieghe cutanee palpebrali.
Come si presentano le cicatrici nelle prime settimane
Nel post-operatorio immediato, le cicatrici possono apparire lievemente arrossate o gonfie, con una sottile linea rosa lungo il tratto dell’incisione. Queste manifestazioni sono comuni e temporanee. Nel giro di 2-4 settimane, il gonfiore si riduce sensibilmente e il rossore tende a schiarirsi. Nell’arco di 3-6 mesi, la cicatrice evolve verso una linea quasi impercettibile, spesso color pelle. Ogni paziente ha però tempi di guarigione diversi, legati a fattori individuali.
Fattori che influenzano la cicatrizzazione
La qualità della cicatrizzazione dipende da diversi elementi:
- Tipo di pelle: le pelli più chiare cicatrizzano spesso meglio, mentre quelle più scure possono sviluppare pigmentazioni o ispessimenti.
- Età: nei pazienti giovani la pelle ha maggiore elasticità e rigenera più rapidamente.
- Fattori genetici: predisposizione a formare cicatrici ipertrofiche o cheloidi.
- Tecnica chirurgica: una sutura precisa e una chirurgia atraumatica riducono il rischio di segni visibili.
- Cura post-operatoria: igiene, protezione solare e applicazione di prodotti consigliati sono essenziali per favorire una cicatrizzazione ottimale.
Come prevenire e ridurre le cicatrici visibili
Una delle domande più frequenti dopo una blefaroplastica riguarda l’aspetto delle cicatrici. Per ottenere esiti cicatriziali minimi, sottili e poco visibili, è fondamentale seguire un percorso post-operatorio attento e consapevole. La qualità della cicatrizzazione dipende da diversi fattori, tra cui la tecnica chirurgica adottata, la risposta individuale della pelle e, soprattutto, le cure messe in atto nelle settimane successive all’intervento.
Ecco alcune buone pratiche consigliate per favorire una guarigione ottimale:
- Seguire con precisione le indicazioni post-operatorie fornite dal chirurgo: includono la corretta igiene della zona trattata, l’uso di colliri o pomate specifiche e il monitoraggio dei tempi di recupero.
- Applicare regolarmente creme cicatrizzanti o gel a base di silicone, secondo le prescrizioni: questi prodotti aiutano a mantenere la pelle idratata, riducono il rischio di ispessimenti e favoriscono una cicatrice più morbida e sottile.
- Proteggere accuratamente la zona operata dal sole, anche nei mesi meno caldi: l’uso costante di occhiali da sole avvolgenti e filtri solari ad alta protezione evita l’iperpigmentazione della cicatrice e ne limita la visibilità.
- Valutare, in fase post-operatoria avanzata, l’opportunità di trattamenti estetici complementari per ottimizzare il risultato finale: tra i più efficaci, il laser frazionato, il microneedling con radiofrequenza e la biostimolazione con PRP.
Con le giuste attenzioni, le cicatrici della blefaroplastica possono diventare pressoché impercettibili, garantendo un risultato naturale e armonioso nel tempo.
Cicatrici anomale: quando preoccuparsi
In una piccola percentuale di casi, possono insorgere cicatrici anomale:
- Le cicatrici ipertrofiche sono rilievi rossi e duri che restano limitati al sito dell’incisione.
- I cheloidi sono escrescenze cicatriziali che si estendono oltre la zona trattata, più comuni in soggetti predisposti. Se la cicatrice appare anomala, è importante consultare il medico. Esistono soluzioni efficaci, come infiltrazioni con cortisone, trattamenti laser o medicazioni compressive.
Guarda le foto prima e dopo
Per capire la rilevanza (molto ridotta) delle cicatrici della blefaroplastica è consigliabile vedere le foto prima e dopo dei pazienti operati di questo intervento. Dopo qualche mese è normale che le cicatrici siano talmente minime da non essere nemmeno rilevabili.
FAQ sulle cicatrici della blefaroplastica
D: Ho tendenza alla cicatrizzazione cheloidea. Posso fare la blefaroplastica?
R: La cicatrizzazione cheloidea, caratterizzata da una crescita eccessiva di tessuto cicatriziale, è piuttosto rara. Queste cicatrici, che possono formarsi in seguito a traumi o incisioni chirurgiche, tendono a crescere in modo continuativo. Molte persone confondono i cheloidi con le cicatrici ipertrofiche, che sono più comuni e si formano in aree di tensione meccanica. Se soffri di cheloidi veri, la blefaroplastica potrebbe non essere consigliabile.
D: Bisogna usare qualche crema per le cicatrici?
R: L’uso di creme o unguenti specifici può essere utile per accelerare la guarigione e minimizzare il rischio di cicatrici ipertrofiche. Questi prodotti aiutano a mantenere l’umidità della pelle e possono migliorare l’aspetto delle cicatrici.
D: Dopo quanto tempo le cicatrici non sono visibili?
R: Le cicatrici della blefaroplastica tendono a sbiadire rapidamente. Molti pazienti notano che, dopo circa 4 settimane, le cicatrici diventano meno visibili. Con il tempo, diventano sempre più difficili da notare, anche se non scompaiono completamente.
D: Posso espormi al sole?
R: Dopo un intervento di blefaroplastica, è consigliabile evitare l’esposizione diretta al sole per almeno un mese. Successivamente, è importante utilizzare una protezione solare ad alto fattore e indossare occhiali da sole per proteggere le cicatrici e favorire una corretta guarigione.
D: Quali sono i segni di una cicatrizzazione anormale?
R: Segni come rossore persistente, gonfiore, dolore o crescita eccessiva del tessuto cicatriziale possono indicare una cicatrizzazione anormale. In questi casi, è importante consultare il proprio chirurgo per valutare eventuali trattamenti specifici.
D: È possibile ridurre la visibilità delle cicatrici?
R: Oltre all’uso di creme specifiche, trattamenti come la terapia laser o le iniezioni di corticosteroidi possono essere considerati per migliorare l’aspetto delle cicatrici. È fondamentale discutere queste opzioni con il proprio chirurgo.