Pagina sul tatto dopo la mastoplastica additiva a cura del dott. Carlo Alberto Pallaoro aggiornata al 25/05/2020.
Palpazione e tatto
Obiettivo fondamentale da perseguire nella “buona” mastoplastica additiva è la naturalità del seno. Di solito questo argomenta viene esclusivamente inteso come forma dall’aspetto naturale della mammella. Si parla quindi di vedere il seno ma un risultato davvero ottimo deve “produrre” un seno naturale alla palpazione. Questo secondo aspetto è altrettanto importante, molto meno considerato dall’informazione in generale ma particolarmente complesso da ottenere.
Alla Clinica Pallaoro abbiamo realizzato molte migliaia di mastoplastiche e quindi abbiamo una conoscenza dell’intervento tale da permetterci di progettare e attuare interventi ad altissima soddisfazione con un risultato molto naturale sia alla visione che al tatto.
Naturale al tatto! Come?
Anche se risulta complicato in questa sede sintetizzare un meccanismo articolato e complesso, proviamo a individuare i punti salienti della chirurgia per ottenere un risultato soddisfacente.
Protesi mammaria: E’ il dispositivo medico che viene inserito e ha lo scopo di “mimare” il tessuto mammario. Se la protesi dovesse essere troppo dura o troppo morbida, il seno avrebbe una palpazione innaturale. La forma, il volume e la densità del silicone sono scelte che il chirurgo dovrà personalizzare per ottenere un risultato ottimi.
Capsula periprotesica: Ogni corpo estraneo impiantato induce il corpo umano a formare una fibrosi che lo avvolge. La formazione della capsula attorno alla protesi è normale ma in alcuni casi avviene il cosiddetto incapsulamento e cioè la formazione di una capsula troppo stretta e rigida. Questa rende il seno assolutamente innaturale al tatto e alla visione.
Posizionamento della protesi: Se il tessuto mammario è scarso e la protesi viene posizionata in sede retroghiandolare, l’aspetto e il tatto del risultato saranno insoddisfacenti per la ridotta copertura. Risulta quindi fondamentale una corretta programmazione e esecuzione dell’inserimento della protesi in sede adeguata.
Perdita di peso: Oltre il 70% del tessuto mammario è formato da tessuto adiposo. Aumentare o diminuire il peso comporta l’aumento o diminuzione del seno – normalmente – in misura più che proporzionale. Se la paziente perde troppo peso a seguito di un regime alimentare rigido, potrebbe ridursi il tessuto adiposo (mammario) e “scoprire” la protesi.
Seno naturale al tatto anche dopo la mastoplastica additiva
Per ottenere un seno soddisfacente al tatto bisogna eseguire una mastoplastica additiva corretta e conseguentemente è necessario:
- impiantare una protesi di eccellente qualità
- impiantare una protesi di misura e forma corretta
- posizionare la protesi nella sede adeguata
- gestire la formazione della capsula periprotesica
La paziente dovrà arrivare all’intervento con un peso corporeo vicino a quello desiderato. Dovrà comunicare al chirurgo l’eventuale intenzione di dimagrire, così da considerare l’opportuna sede d’inserimento. In generale la paziente dovrà evitare l’eccessiva esposizione al sole perché la stessa provoca la perdita di elasticità cutanea e quindi la maggiore probabilità che la protesi sia in qualche maniera palpabile.
FAQ sul tatto del seno con protesi
Si può percepire al tatto la presenza della protesi mammaria?
La protesi ha una morbidezza analoga alla mammella ma bisogna ricordarsi che la formazione della capsula periprotesica è normale e potrebbe diventare fibrosa e rendere il seno più duro. Se la mastoplastica additiva è stata eseguita correttamente e la paziente osserva le prescrizioni post operatorie, la protesi non dovrebbe essere identificabile con il tatto.
La manipolazione del seno può danneggiare la protesi?
Una preoccupazione della paziente operata è spesso legata alla paura che la protesi possa essere danneggiata dalla manipolazione del seno durante un rapporto intimo focoso. E’ importante capire che la protesi è costruita per sopportare abbondantemente il peso del corpo e quindi non è per niente probabile che l’impianto mammario sia danneggiato. Ovviamente traumi estremi possono invece rompere la protesi e richiedere la sostituzione chirurgica della stessa,