Protesi seno incapsulata

Protesi seno incapsulata e tipi d’impianti mammari

Incapsulamento della protesi

La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico molto richiesto, ma come ogni procedura medica, può presentare delle complicanze. Una delle più comuni è l’incapsulamento della protesi al seno, un fenomeno noto anche come contrattura capsulare. Questa pagina esplorerà in dettaglio questo problema, fornendo informazioni utili su cause, prevenzione e trattamento, con l’obiettivo di rendere chiara e comprensibile una complicanza che, pur non essendo pericolosa per la salute, può influenzare significativamente i risultati estetici dell’intervento.

Che cos’è l’incapsulamento della protesi?

Quando una protesi mammaria viene inserita, il corpo reagisce formando una sottile capsula fibrosa attorno all’impianto. Questo è un processo normale di guarigione, ma in alcuni casi, la capsula può ispessirsi e irrigidirsi, comprimendo la protesi. Questo fenomeno è conosciuto come contrattura capsulare e può portare all’indurimento del seno, modificando la sua forma e causando disagio. L’incidenza della contrattura capsulare è stimata tra il 4% e il 5% nei primi dieci anni dopo l’intervento.

Cause e fattori di rischio

La formazione di una capsula fibrosa è una reazione naturale del corpo all’inserimento di un corpo estraneo. Tuttavia, vari fattori possono aumentare il rischio di incapsulamento della protesi. Tra questi, vi sono infezioni, ematomi, o un posizionamento non corretto dell’impianto. Anche la qualità delle protesi gioca un ruolo cruciale: le protesi di ultima generazione, con superficie ruvida, tendono a ridurre il rischio di contrattura capsulare rispetto a quelle lisce. Inoltre, uno stile di vita sedentario e la mancata esecuzione delle manipolazioni consigliate nel post-operatorio possono contribuire all’incapsulamento.

Sintomi e diagnosi

I sintomi dell’incapsulamento della protesi post mastoplastica additiva possono variare da lievi a severi. I segni iniziali includono una sensazione di tensione o di disagio al seno, che può diventare progressivamente più duro al tatto. Nei casi più gravi, il seno può apparire deformato e la paziente può avvertire dolore. La diagnosi viene effettuata tramite un esame clinico e, se necessario, con esami strumentali come l’ecografia o la risonanza magnetica, che permettono di valutare lo stato della capsula fibrosa e della protesi.

Prevenzione e gestione del rischio

Per ridurre il rischio di incapsulamento della protesi, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del chirurgo nel periodo post-operatorio. Questo include l’esecuzione regolare delle manipolazioni del seno per prevenire l’irrigidimento della capsula. Inoltre, è essenziale scegliere un chirurgo esperto e utilizzare protesi di alta qualità con caratteristiche fisiche adeguate. Le visite di controllo annuali sono cruciali per monitorare la situazione e intervenire tempestivamente in caso di segni precoci di contrattura capsulare.

Trattamento dell’incapsulamento della protesi seno

Se si sviluppa un’incapsulamento, il trattamento dipende dalla gravità della condizione. Nei casi lievi, il medico può consigliare terapie conservative come la manovra squeeze e specifici massaggi. Nei casi più severi, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere o sostituire la protesi e la capsula fibrosa. La capsulotomia e la capsulectomia sono due tecniche utilizzate per trattare l’incapsulamento. La prima prevede l’incisione della capsula fibrosa per alleviare la compressione, mentre la seconda consiste nella rimozione totale della capsula e della protesi.

Nei casi in cui la contrattura capsulare sia di grado lieve o moderato, la terapia conservativa può essere sufficiente. Questa può includere l’utilizzo di farmaci antinfiammatori oltre a massaggi specifici del seno per aiutare a mantenere la capsula più morbida e flessibile.

Quando la contrattura capsulare è grave, si rende necessario un intervento chirurgico. La capsulotomia consiste nel fare delle incisioni nella capsula fibrosa per alleviare la pressione sulla protesi. Questo metodo può essere efficace nei casi in cui la capsula non è eccessivamente dura o spessa. Tuttavia, nei casi più severi, potrebbe essere necessario ricorrere alla capsulectomia, che prevede la rimozione completa della capsula fibrosa e della protesi. Questa procedura è più invasiva e richiede un periodo di recupero più lungo, ma può offrire un risultato migliore a lungo termine.

Per le pazienti che hanno sperimentato la contrattura capsulare più di una volta, potrebbe essere consigliabile considerare l’utilizzo di una protesi di diverso tipo o la scelta di un diverso posizionamento della protesi, ad esempio sotto il muscolo pettorale piuttosto che sopra. Questo può ridurre il rischio di recidiva e migliorare la qualità della vita della paziente.

L’incapsulamento della protesi mammaria è una complicanza che, sebbene non rappresenti un pericolo per la salute, può compromettere il risultato estetico della mastoplastica additiva. Conoscere le cause, i sintomi e le strategie di prevenzione e trattamento è fondamentale per le pazienti che desiderano sottoporsi a questo intervento. La scelta di un chirurgo qualificato, l’uso di protesi di alta qualità e il rispetto delle indicazioni post-operatorie sono gli elementi chiave per ridurre il rischio di contrattura capsulare e garantire un risultato soddisfacente e duraturo.