Complicanze e rischi della chirurgia estetica

Come i tutti gli interventi chirurgici, anche nella chirurgia estetica il paziente sottoposto è soggetto a rischi. Fortunatamente le complicanze gravi nella chirurgia estetica sono molto rari. Le complicanze più frequenti sono temporanee e di lieve entità. Comunque il paziente deve essere consapevole dei rischi ai quali va incontro per poter esprimere un consenso informato valido.

Le pagine di questo sito che trattano i rischi nella chirurgia estetica non hanno l’intenzione di essere esaurienti ma soltanto di illustrare a grandi linee il quadro generale delle complicanze.

Le complicanze possono essere dovute a una o più delle seguenti cause:

  • specifica reazione del paziente
  • mancata osservazione da parte del pazienti delle istruzioni pre e post operatorie
  • mancata esauriente informazione del paziente
  • tecnica chirurgica inadeguata

Rischio alopecia

L’alopecia traumatica è una complicanza possibile nell’ intervento di lifting del viso. La perdita dei capelli normalmente è temporanea ma in alcuni casi può diventare permanente. Il diradamento dei capelli si forma lungo l’incisioni. L’uso dell’anestesia tumescente (infiltrazione di soluzione fisiologica, anestetico locale e adrenalina) favorisce l’ ispessimento trans operatorio della cute facilitando eventuali scollamenti e riducendo la probabilità di lesioni ai follicoli. La manipolazione accurata dei tessuti riduce l’ incidenza dell’ alopecia da trauma chirurgico.

I paziente che subiscono la complicanza in maniera permanente dovranno sottoporsi ad una revisione della cicatrice alopecica oppure ad un trapianto dei capelli localizzato.

Rischio cicatrici diastasate

La qualità delle cicatrici dipende solo in parte dall’ operato del chirurgo. Una buona parte dipende infatti dalle caratteristiche specifiche di cicatrizzazione del paziente.

Le cicatrici posso diastasare (allargarsi) o ispessirsi a seguito di una eccessiva trazione dei lembi e / o a una tecnica di sutura inadeguata. Per evitare queste circostanze il chirurgo dovrà programmare la procedura in modo da evitare eccessivo spostamento cutaneo con relativa tensione meccanica. La sutura dei lembi deve essere eseguita per piani per distribuire strutturalmente la tensione.

Se si dovesse formare una cicatrice ipertrofica, può rendersi necessario un intervento di revisione, il quale presenta simili rischi per quanto riguarda la cicatrizzazione. Oltre alla revisione chirurgica è possibile procedere con lamine siliconiche oppure infiltrazioni di kenakort.

Rischio dermatite da contatto

La dermatite da contatto è una complicanza di modestissime conseguenze ma può diventare molto fastidiosa. La dermatite da contatto è di solito dovuta alla medicazione (bendaggio adesivo e cerotti). I cerotti ipoallergenici ed il cambio frequente di medicazione possono limitare questo rischio. Anche l’uso di pomate antibiotiche può provocare la dermatite.

La diagnosi è legata alla presenza di eritema, prurito e squame. La dermatite può dare maggiori problemi se sviluppata attorno alle cicatrici, aumentando il rischio d’ infezione. Se la dermatite è severa il paziente tenderà a grattarsi indebolendo la cute. La qualità della cicatrice potrebbe essere compromessa. La soluzione per la dermatite da contatto è ovviamente rimuovere il contatto con ciò che la scatena. Una specifica pomata topica potrà essere prescritta.

Rischio dolore prolungato

Il dolore dopo l’ intervento è raro e comunque mitigato dall’effetto analgesico dell’ anestesia locale tumescente. Sensazioni dolorose possono essere il segnale della formazione di un ematoma o un sieroma. Mediamente i paziente dopo la chirurgia estetica riferiscono fastidio o dolore lieve. Questa sensazione scompare dopo qualche giorno e può essere comunque mitigata da comuni analgesici. Gli interventi chirurgici possono provocare intorpidimento e parestesie durante un certo periodo necessario per la rigenerazione dei nervi cutanei.

In alcuni casi il dolore non tende a regredire anche dopo diverse settimane. Tra le varie spiegazioni anche d’ origine psicologiche, deve essere approfondita la possibilità di un intrappolamento di nervi da parte di una cicatrice formatasi sotto la cute.

Rischio gonfiore persistente

Tutte le attività chirurgiche producono un trauma più o meno intenso. Tutti i traumi producono edema (gonfiore) nella zona interessata ed in quelle circostanti. Tale processo rappresenta il normale meccanismo di guarigione. Per contrastare la formazione d’ edema di solito viene posizionato un bendaggio compressivo che dovrà essere tenuto in posizione per alcuni giorni. Durante i giorni successivi si verifica il normale riassorbimento dell’ edema che verrà completato dopo qualche settimana. In alcuni casi è possibile che l’ edema sia persistente ed il riassorbimento possa richiedere Addirittura alcuni mesi.

Rischio infezione

Le infezioni a seguito di interventi di chirurgia estetica sono sono rare. Se la struttura si attiene ad un adeguato protocollo di sterilizzazione degli strumenti, di sanificazione dei locali e di comportamento in sala operatoria, i casi d’ infezioni saranno statisticamente irrilevanti. Alcuni autori ritengono che la probabilità d’infezione aumenti proporzionalmente alla durata dell’ atto chirurgico in sé. Ridurre il rischio d’ infezione vuol dire quindi eseguire l’ intervento in maniera abile, snella ed organizzata. L’intervento che teoricamente può avere una maggiore incidenza di infezione è la liposuzione. Ciò è dovuto all’impiego di cannule sottili e alla complessa sterilizzazione delle stesse. La tecnica ed il controllo di sterilizzazione sono molto importanti. Nel post operatorio viene prescritto un periodo di profilassi antibiotica per prevenire eventuali infezioni che statisticamente si evidenziano nella prima settimana. L’ infezione è diagnosticabile con aumento della temperatura e rossore. Gli agenti patogeni più comuni sono Staphylococcus aureus o Streptococcus.

Quando si verifica un’ infezione si rende spesso necessaria l’ analisi colturale per individuare l’ antibiotico più adatto allo specifico caso.

Rischio necrosi cutanea

La necrosi cutanea è dovuta ad una compromissione vascolare oppure all’eccessiva tensione dei lembi. In generale questa complicanza è poco frequente nella chirurgia estetica perché si tratta d’ interventi progettati e programmati.

L’ area in processo di necrosi assume un colore bluastro-violaceo e successivamente verso il pallore e la finale epidermolisi. Il processo di solito avviene nei primi 2 giorni e se il paziente è bendato diventa difficile verificare l’ evento. Un sanguinamento importante (ematoma) può provocare la necrosi di una porzione di tessuto cutaneo. In questi casi l’ ematoma deve essere velocemente rimosso.

Se il processo di necrosi si è definitivamente sviluppato si dovrà procedere con medicazioni successive per stimolare la formazione “per seconda intenzione” del tessuto cutaneo. Nei casi più gravi sarà necessario un trapianto di cute. Dal punto di vista estetico, la necrosi, può essere un evento molto dannoso.

Il metodo migliore per affrontare il rischio di necrosi è la prevenzione. Questa si basa fondamentalmente su una chirurgia abile e non eccessiva, con la ricerca di una emostasi operatoria ben modulata e la progettazione della chiususra dei lembi mai troppo tesa. Pazienti diabetici e fumatori presentano rischi maggiori di necrosi.

Rischio risultato insoddisfacente

La chirurgia estetica ha un rischio del tutto particolare: L’ insoddisfazione del paziente. Nell’ ambito delle altre specialità chirurgiche un intervento può essere riuscito o meno. Se un ad paziente deve essere asportata via la cistifelia – se l’intervento è stato eseguito correttamente – i risultati possono essere 1) intervento riuscito 2) intervento non riuscito.

Nella chirurgia estetica un intervento eseguito perfettamente con un processo di guarigione ottimo può non essere gradito al paziente. L’ aspetto ottenuto non è ciò che il paziente desidera. Ecco che quindi s’ inserisce il concetto di aspettativa. Un intervento di chirurgico estetico può dirsi riuscito solo se soddisfa le aspettative del paziente. Se le aspettative del paziente non sono ritenute realistiche perché non raggiungibili dalla tecnica in relazione alla situazione di partenza, l’intervento non deve essere eseguito oppure il paziente deve procedere con la rielaborazione dell’ aspettativa.

Per formare una corretta aspettativa si consiglia di prendere visione delle foto prima e dopo la chirurgia estetica. Individuare un caso simile al proprio può dare una idea del risultato ottenibile.

Rischio sanguinamento

Il sanguinamento e la conseguente formazione di ematomi (raccolta di sangue sotto la cute) è un rischio chirurgico normalmente di basso livello ma relativamente frequente. Gli ematomi si presentano – secondo alcuni studi – con una frequenza attorno all’ uno percento. Un fattore molto rilevante nella prevenzione degli ematomi è la sospensione da parte del paziente dell’ assunzione di farmaci (2 settimane prima dell’intervento) che rendono il sangue più fluido (aspirina, antinfiamatori, eparina, ecc). La sospensione dell’assunzione dei farmaci deve essere coordinata con il medico curante.

Un secondo fattore aggravante del rischio di sanguinamento nella chirurgia estetica è la pressione alta. Pazienti con questa caratteristica dovranno essere sorvegliati in maniera attenta. Il dolore ed il diasgio operatorio possono aumentare la pressione ed il rischio di ematomi. L’effetto dell’anestesia locale tumescente migliora l’ emostasi chirurgica riducendo il rischio perché permette una migliore visualizzazione del campo chirurgico. L’ effetto analgesico prolungato riduce il dolore post operatorio favorendo una ulteriore riduzione del rischio.

La formazione di un ematoma è evidenziata dal dolore, dal volume e da un arrossamento locale. Se l’ ematoma è di piccola entità potrà essere riassorbito spontaneamente. Se questo invece è importante dovrà essere rimosso chirurgicamente.

Rischio sensibilità cutanea

Gli interventi chirurgici sono terapie invasive che possono provocare una diminuzione della sensibilità cutanea. Tale circostanza è quasi sempre temporanea e di breve durata. Basta attendere qualche settimana per la rigenerazione delle terminazioni nervose cutanee disturbate dall’ azione del chirurgo. In alcuni casi la sensibilità cutanea può rimanere modificata per molti mesi e in rarissimi casi può risultare permanente.

Per ridurre l’ incidenza di questa complicanza è necessario che la tecnica operatoria sia il più rispettosa possibile delle strutture anatomiche nervose. A tale scopo è fondamentale una conoscenza approfondita dell’ anatomia da parte del chirurgo.

Rischio sieroma

Il sieroma è una raccolta di liquidi che può formarsi dopo un intervento chirurgico. In alcuni tipi di procedura proprio per gestire il rischio viene posizionato un drenaggio che permetta la fuoriuscita del liquido.

La probabilità di questa complicanza non è elevata ma il chirurgo dovrà controllare durante la prima medicazione l’ eventuale presenza. La diagnosi del sieroma è legato alla sensazione dolorosa e al volume che questo produce. Quando si forma un sieroma post operatorio normalmente è necessario asportarlo chirurgicamente. In alcuni casi – in funzione della posizione – la procedura può essere complessa e richiedere un’ anestesia simile a quella dell’intervento base.

Rischio trombosi venosa profonda

Gli interventi di chirurgia estetica agli arti inferiori e all’ addome hanno il rischio teorico dell’ embolia polmonare o la trombosi venosa profonda. Si tratta di una complicanza gravissima (mortale) che è caratteristica della chirurgia ortopedica che prevede rimanere al letto per molti giorni e l’immobilità del paziente. Gli interventi chirurgici praticati alla Clinica Pallaoro prevedono l’ immediata deambulazione del paziente, il quale non viene mai alettato. Tale premessa rende la probabilità della complicanza praticamente statisticamente irrilevante. La profilassi post operatoria con eparina a basso peso molecolare viene prescritta e somministrata solo per scopi di prevenzione maniacale delle complicanze.